Una sdraio al sole nella mail sulla Cigs, affronto dell'ex Ilva ai dipendenti
Acciaierie d'Italia travolte dalla polemica dopo la comunicazione con un logo "offensivo" sulla proroga della cassa integrazione straordinaria ai dipendenti
L'affronto delle Acciaierie d'Italia ai dipendenti in cassa integrazione
Un’immagine che dà l’idea di una vacanza “pagata”. Acciaierie d’Italia finisce nell’occhio del ciclone dopo aver inviato ai dipendenti dell’ex Ilva una mail con un logo rappresentate un sole e una sdraio per comunicare la proroga della cassa integrazione straordinaria. Un affronto, secondo il sindacato Uilm, il quale ha deciso di scrivere una lettera al governo e al socio statale dell’ex Ilva. Un fatto “senza precedenti nella storia sindacale, non solo italiana”, tuonano i sindacati.
Il segretario generale Rocco Palombella parla di un fatto “offensivo e irrispettoso nei confronti dei lavoratori e delle proprie famiglie, che da oltre dieci anni rivendicano il diritto al lavoro e a uno stipendio dignitoso, oltre al diritto alla salute e alla sicurezza”.
Nella lettera inviata alla premier Giorgia Meloni, ai ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso e Marina Elvira Calderone, nonché a Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Invitalia, veicolo attraverso il quale il governo ha rimesso piede nell’ex Ilva, Palombella spiega di aver “fatto fatica” a credere all’immagine che accompagnava la comunicazione: “Da tempo la Uilm si batte per interrompere una situazione insostenibile che dura ormai da oltre dieci anni, che vede come vittime principali i lavoratori e i cittadini, in modo particolare quelli di Taranto. Da due anni anche lo Stato è diventato complice di questa situazione, dopo l’ingresso nel capitale sociale di Acciaierie d’Italia attraverso Invitalia”. E ha chiesto un incontro “nel più breve tempo possibile” al ministro Urso.
La Uilm ricorda come dal 2019 l’azienda faccia ricorso alla cassa integrazione per migliaia di lavoratori “senza una giustificazione valida” poiché “l’alibi dei limiti produttivi” a 6 milioni di tonnellate annue stabiliti dalla magistratura “non sussiste poiché lo stabilimento ionico non è mai riuscito a raggiungerli”, realizzando nel 2022 poco più di tre milioni di tonnellate. E come lo scorso anno sia stata richiesta per riorganizzazione aziendale “senza alcun piano industriale” e “senza una programmazione degli investimenti necessari”, ma nonostante il rifiuto delle condizioni da parte dei sindacati il ministero del Lavoro “concesse la cassa integrazione straordinaria per un anno”.
Di fronte a questo quadro, Palombella critica le modalità di invio della comunicazione ricordando come arrivino da parte di un’azienda che ha un socio statale al suo interno e alla quale lo Stato ha erogato un finanziamento di 680 milioni di euro a gennaio all’azienda guidata da Lucia Morselli, espressione del socio privato ArcelorMittal: “La Uilm continuerà a denunciare in ogni sede e con tutti gli strumenti a disposizione questa situazione di inaudita gravità e sollecita tutte le istituzioni a intervenire e prendere i necessari provvedimenti”.
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