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Economia
UniCredit,il conto di Yapi e Covid: Mustier lascia con 2,8 miliardi di perdita

Il deconsolidamento dell’ex controllata turca Yapi, costi straordinari in Italia e accantonamenti per rettifiche su crediti “per far fronte adeguatamente all'impatto economico attuale e futuro del Covid-19” fanno salire la perdita mostre del 2020 di UniCredit da 2,3 miliardi (la stima degli analisti finanziari) a 2,8 miliardi. Numeri con cui Jean Pierre Mustier si congeda da Piazza Gae Aulenti dopo esservi entrato a metà 2016, per sostituire Federico Ghizzoni.

A sorpresa, UniCredit infatti ha comunicato i dati di bilancio questa sera dopo la riunione del cda e non, come da tradizione e come annunciato in precedenza, domani prima dell'apertura del mercato quando Mustier terrà l’ultima conference call con gli analisti per lasciare poi il timone al direttore generale ad interim Ranieri de Marchis fino all'arrivo del nuovo amministratore delegato Andrea Orcel il 15 aprile.

Nel solo quarto trimestre UniCredit ha perso 1,2 miliardi contro i 690 milioni previsti dal mercato. Tornando all'intero 2020, il margine di intermediazione è sceso del 9% a 17,1 miliardi, con interessi netti a 9,4 miliardi (-6,3%) e commissioni nette a 5,9 miliardi (-5,2%). In discesa dell'1,2% a 9,8 miliardi i costi operativi per un rapporto cost/income aumentato al 57,2%. Quanto alla solidità patrimoniale, il Cet1 pro forma fully loaded è pari al 15,08%, con un buffer di 605 punti base al di sopra dei requisiti regolamentari.

Il gruppo ha annunciato distribuzioni ordinarie e straordinarie di capitale agli azionisti nel corso del 2021. Nel dettaglio, spiega una nota, “la distribuzione ordinaria del capitale sarà conforme alla raccomandazione sui dividendi pubblicata dalla Bce il 15 dicembre 2020, che per UniCredit limita la distribuzione a 447 milioni fino al 30 settembre 2021”. 

Alla prossima assemblea sarà quindi proposto un payout ordinario di 268 milioni in dividendi in contanti e 179 milioni in riacquisti di azioni proprie. Per il 2021 è poi prevista “la distribuzione straordinaria di capitale pari a 652 milioni interamente sotto forma di riacquisti di azioni proprie”. 

Anche questa misura sarà sottoposta all'ok dei soci in aprile “con attuazione dopo il primo ottobre 2021”. “Combinando queste distribuzioni ordinaria e straordinaria - conclude la banca -, agli azionisti sarà corrisposto nel 2021 un importo totale pari a 1,1 miliardi, costituito da riacquisti di azioni proprie per 800 milioni e dividendi in contanti per 300 milioni”.

In attesa dell’insediamento di Orcel che per Mustier “ha tutti i numeri per guidare la banca”, UniCredit ha fatto sapere che al termine di quest’anno prevede di raggiungere un “utile netto sottostante superiore a 3 miliardi” dagli 1,3 miliardi del 2020.  Si tratta di una lieve correzione della guidance precedente, che parlava di un utile netto sottostante “tra i 3 e i 3,5 miliardi”. I costi, d'altra parte, sono previsti “in linea con la guidance precedente, fatto salvo l'impatto potenziale dell'evoluzione della pandemia di Covid-19 sull'attività della clientela e sulla stabilizzazione dei tassi di mercato”.

A De Marchis, che rimarrà in carica come direttore generale fino alla nomina del nuovo Ceo, sono state trasferite tutte le deleghe ad oggi attribuite all’amministratore delegato. De Marchis manterrà anche l'incarico di co-Coo del gruppo, che al momento ricopre. Il processo di selezione è stato coordinato dal comitato corporate governance.  Dopo aver ricoperto diverse posizioni di rilievo nel gruppo General Electric dal 1990, Ranieri de Marchis è entrato in Unicredito Italiano nel 2003 come Cfo del gruppo. Tra il 2005 e il 2009 ha ricoperto anche la carica di vice direttore generale. Nel 2009, de Marchis è stato nominato responsabile dell'Internal Audit e nel 2016 co-chief operating officer da Mustier, ruolo che ricopre tuttora.

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