UniCredit, il mercato attende una nota. Morelli fra i nomi per il post-Mustier - Affaritaliani.it

Economia

UniCredit, il mercato attende una nota. Morelli fra i nomi per il post-Mustier

Andrea Deugeni

I rumors sulle trattative fra il banchiere francese e Hsbc

Con la scelta di UniCredit, per policy, di non voler commentare le indiscrezioni sulle trattative in corso fra Jean Pierre Mustier e la britannica Hsbc, la prima banca europea, una delle più grandi al mondo che capitalizza oltre 140 miliardi di euro (quasi cinque volte quanto vale in Borsa il gruppo di piazza Gae Aulenti), nella City milanese già ci si interroga su quale potrebbe essere il banchiere che da giugno potrebbe andare a rimpiazzare il top manager francese. A rafforzare quanto riferito da Bloomberg anche il fatto che due giorni prima dell'uscita delle indiscrezioni il banchiere è stato visto a Londra.

HQ UniCredit Italy 12 into the blue lucia laura esposto
 

Con Victor Massiah fuori gioco, impegnato almeno fino a giugno a serrare le fila in Ubi Banca per resistere all’assalto di Intesa-Sanpaolo (quello del Ceo della banca bresciano-bergamasca era uno dei nomi circolati già nel 2016, dopo il passo indietro di Federico Ghizzoni e prima che la scelta dei soci ricadesse su Mustier), negli ambienti bancari si mette in cima alla lista il nome di Marco Morelli.

Portato a termine il turnaround di Mps, il numero uno del Montepaschi ha appena fatto sapere al Tesoro di non essere disponibile a un rinnovo, una scelta dietro a cui c’è la voglia da parte del banchiere di voler intraprendere una nuova avventura senza aver le mani legate nella gestione, come avvenuto fino ad ora, da rigidi diktat e step da osservare calati dall'alto dalla Vigilanza.

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Morelli, che in passato ha guidato anche il cuore pulsante di Banca Intesa, avendo avuto la responsabilità del retail del gruppo di Carlo Messina nella Banca dei Territori, è il nome che viene accostato subito a UniCredit, qualora Mustier decidesse di salire alla tolda di comando di Hsbc alle prese con una difficile cura dimagrante dal punto di vista del personale (35 mila bankers da mettere fuori perimentro) e la Brexit. 

Qualcuno ha fatto anche il nome di Alberto Nagel, la cui candidatura, sempre nel post-Ghizzoni, era stata avanzata da più di qualche grande azionista di UniCredit, una candidatura poi finita nel gioco dei veti incrociati da parte di Francesco Caltagirone. Varato il piano industriale a metà novembre scorso e con il feeling ritrovato con il primo socio Leonardo Del Vecchio, il numero uno di Mediobanca viene ora visto saldamente in sella a Piazzetta Cuccia e il rinnovo in autunno viene dato per certo. 

marco morelli
 

Sul mercato ci si attende un comunicato di UniCredit per domani mattina, anche perché da quando giovedì sono iniziate a circolare i rumors sulle interlocuzioni in corso fra il Ceo e la banca britannica, il titolo del gruppo ha perso oltre il 7%. Mustier è il perno del nuovo piano industriale che prevede anche una forte compressione dei costi per garantire una redditività crescente in un contesto di business molto sfidante.

In più, con il consolidamento bancario  avviato, la chiarezza sulla governance diventa fondamentale per gli investitori (c'è pure chi ipotizza un cambio di strategia rispetto al piano stand-alone) per affrontare i prossimi mesi. E sempre domani mattina, a Piazza Affari la Borsa sconterà i timori dell’escalation coronavirus in Italia. Secondo quanto si vocifera, Mustier attenderebbe quanto si sta decidendo a Londra, dove l’altra opzione per il ruolo di capo-azienda è la conferma dell’attuale Ceo ad interim Noel Quinn, in carica da agosto.

@andreadeugeni