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Economia
Unicredit, Padoan: "L'addio di Mustier? Mps non c'entra nulla"

"Il Monte dei Paschi non ha avuto alcun ruolo nella decisione di Mustier di uscire da Unicredit al termine del mandato in corso. E peraltro la sua decisione non cambia in alcun modo la posizione della banca rispetto a qualsiasi operazione in merito". Lo dice, in un'intervista su 'Il Corriere della Sera', Pier Carlo Padoan, ex ministro dell'Economia, da poche settimane presidente designato di Unicredit, a proposito della rottura fra il consiglio e l'amministratore delegato Jean-Pierre Mustier. Padoan ha precisato che il cda "non ha ritirato la fiducia all'amministratore delegato, che infatti resta al suo posto fino a fine mandato. Ci stiamo avvicinando alla scadenza naturale del consiglio ed era necessario definire in primo luogo la posizione dell'amministratore delegato. Le priorita' sulle quali la banca dovra' focalizzarsi e le diversita' di opinioni fra Mustier e il consiglio, richiamate da lui stesso, lo hanno portato alla decisione di non proseguire con un altro mandato". Tali differenze, ha sottolineato, riguardano "essenzialmente sui passi da prendere per la strategia di integrazione fuori dall'Italia. Non sono in discussione le strategie, su cui siamo d'accordo. E' sulle modalita' che erano emerse visioni diverse".

Padoan ha spiegato che Unicredit "e' una banca paneuropea. Crediamo molto nel processo di integrazione europea, quindi anche nell'Unione bancaria". E come gli altri istituti, Unicredit "soffre delle conseguenze del Covid. Ma ha gia' dimostrato, come e piu' di altre banche, una solidita' di fondo e una capacita' di reazione che permette di guardare al futuro con fiducia e con un forte impegno di crescita". L'ex ministro ha spiegato che poi una volta insediato il nuovo consiglio e il nuovo ad, "ragioneremo sul modello di business e sui fattori che possono rafforzare la redditivita' della banca". Padoan riconosce che le interferenze della politica "possono solo nuocere", e non solo a una banca ma al Paese "nel suo complesso". Ma, sottolinea, nelle decisioni prese da Unicredit, "non hanno avuto alcun ruolo. Ne' per quanto riguarda le nomine delle figure di vertice, ne' per i dossier portati al vaglio del Consiglio". Ed evidenzia: "Il fatto che io in passato abbia ricoperto cariche di governo non significa in nessun modo che io sia in Unicredit per rappresentare istanze della politica. La mia responsabilita' e' verso gli azionisti e l'azienda". 

 

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