Economia
UniCredit, rosso di 11,8 mld nel 2016.A rischio bail-in senza l'aumento
Ok della Consob al documento di registrazione: dalle operazioni di pulizia atteso un impatto negativo di 12,2 miliardi nel quarto trimestre 2016
L'istiuto precisa poi che c'e' inoltre il rischio che, 'anche in caso di integrale implementazione delle azioni del piano strategico, al termine del periodo di piano l'emittente presenti coefficienti patrimoniali e/o un livello di crediti deteriorati non in linea con quelli registrati dai principali competitor nel medesimo periodo'. UniCredit ribadisce inoltre che, visto lo sfasamento temporale tra l'aumento e gli impatti sul capitale delle azioni gia' avviate, a fine 2016 non saranno rispettati i limiti prudenziali applicabili sia al 31 dicembre sia a partire dal primo gennaio'.
Quanto agli specifici fattori di rischio, UniCredit cita la partecipazione al fondo Atlante, a cui a fine 2016 l'istituto aveva versato 686 milioni a fronte di un impegno complessivo per 845 milioni. Quanto alla contabilizzazione dell'investimento, la banca segnala che le quote sono state rilevate al loro valore di sottoscrizione, ritenuto espressione del fair value. 'Peraltro - si legge nel documento - non puo' escludersi che successivamente al 30 settembre 2016 l'analisi di elementi valutativi coerenti con quanto previsto dai principi contabili internazionali possa comportare la necessita' di rilevare una riduzione, anche significativa, di valore dell'investimento, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'emittente e/o del gruppo'. Quanto invece ai rischi legati ai contenziosi giudiziari, UniCredit nota che 'a presidio delle eventuali passivita' e costi che potrebbero scaturire dai procedimenti giudiziari pendenti (diversi da quelli giuslavoristici, fiscali e attinenti al recupero del credito), il gruppo aveva in essere, al 30 settembre 2016, un fondo per rischi ed oneri pari a 601 milioni'.
A fronte di questo accantonamento, alla stessa data le richieste complessive (petitum) nell'ambito di procedimenti giudiziari diversi da quelli giuslavoristici, fiscali e attinenti al recupero del credito erano pari a 11,8 miliardi. UniCredit comunica inoltre che nel corso del 2017 potrebbero concludersi le indagini avviate nel 2011 dalle autorita' americane relative all'ipotesi di aggiramento delle sanzioni imposte all'Iran. 'In questo contesto - si legge - Ucb AG sta conducendo volontariamente un'indagine interna per verificare la propria passata operativita' nei pagamenti in dollari statunitensi e il proprio rispetto delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti d'America, nel corso della quale sono emerse alcune pratiche non trasparenti relativamente al passato'.
Anche Ucb Austria 'ha autonomamente avviato un'indagine interna volontaria per verificare il proprio rispetto, in passato, delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti d'America applicabili e, analogamente, ha identificato alcune pratiche non trasparenti relative al passato'. Analogamente la stessa capogruppo 'sta conducendo una revisione volontaria del proprio rispetto, in passato, delle sanzioni Us applicabili. L'estensione, la durata e i risultati di tali revisioni e indagini dipenderanno da fatti e circostanze specifiche di ciascun caso' e 'non si puo' escludere che le indagini sulle modalita' di ottemperanza alle sanzioni in passato possano essere estese ad altre societa' del gruppo UniCredit o che vengano aperti procedimenti nei confronti dell'emittente e/o del gruppo'. Tali ispezioni e/o procedimenti nei confronti delle societa' del gruppo potrebbero comportare un assoggettamento dell'emittente e/o del gruppo a sanzioni rilevanti di tipo civilistico o penalistico'.