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"Dopo la vittoria a Hell's Kitchen è cambiato tutto. Il talento non basta in cucina. La lezione di Cracco e la svolta con Bottura..." - L'intervista a Carlotta Delicato
Protagonista a Eataly (nel format Giovani Talenti), Carlotta Delicato si racconta: "Tornare in tv? Con un progetto che racconti la cucina come esperienza culturale e umana. Il mio ristorante? Cucina sincera. Un errore che non rifarei dopo Hell's Kitchen..

Carlotta Delicato (foto Ig) e Carlo Cracco
"Dopo la vittoria a Hell's Kitchen è cambiato tutto. Il talento non basta in cucina. La lezione di Cracco e la svolta con Bottura..." - L'intervista a Carlotta Delicato
"Hell's Kitchen? Ricordo l’adrenalina, la tensione continua della cucina televisiva. E l’emozione della finale, un misto di paura, determinazione e gioia pura". Carlotta Delicato - protagonista nei giorni scorsi del format Giovani Talenti a Eataly Milano Smeraldo (al ristorante Food&Pizza Theatre), in collaborazione con Identità Golose - ripercorre con Affaritaliani.it i flashback del suo trionfo nel cooking show guidato da Carlo Cracco su Sky.
Sono passati tanti anni dal quel successo.. "Dopo la vittoria è cambiato tutto. Ho avuto la possibilità di lavorare in contesti straordinari, di crescere tanto professionalmente e umanament", spiega. Classe '94, è stata premiata premiata come 'Chef Novità dell'Anno 2022' ai Cook Awards e l'abbiamo vista ancora protagonista in tv su Rai1 “È sempre Mezzogiorno” di Antonella Clerici. Oggi guida Ristorante Delicato, un progetto tutto suo e del marito Gabriele dove ha una filosofia di "cucina sincera, legata al territorio, che unisce memoria e innovazione".
L'intervista
Sono passati quasi dieci anni dalla tua vittoria a Hell's Kitchen. Intanto quali sono i 3 ricordi più forti che ti vengono in mente ripensando a quell'avventura che si concluse con la tua vittoria?
Il primo è sicuramente l’adrenalina e la tensione continua della cucina televisiva: ti spinge a dare tutto senza margine d’errore. Il secondo è l’emozione della finale, un misto di paura, determinazione e gioia pura.Il terzo ricordo è umano: le persone incontrate, i legami che nascono in quelle situazioni estreme e che restano impressi.
Hell's Kitchen... e poi? Subito dopo aver conquistato il titolo come è cambiata la tua vita. Ci racconti i momenti più belli e, se ci sono stati, quelli più difficili in questi anni?
Dopo la vittoria è cambiato tutto. Ho avuto la possibilità di lavorare in contesti straordinari, di crescere tanto professionalmente e umanamente. I momenti più belli sono stati quelli in cui ho visto realizzarsi i miei progetti, in primis l’apertura del mio ristorante. Le difficoltà? Tante, perché il percorso non è mai lineare, ma ogni ostacolo è servito a rafforzarmi.
Un errore che non rifaresti…
Sottovalutare l’importanza dell’equilibrio tra vita privata e lavoro. All’inizio pensavo che bisognasse sacrificare tutto: oggi so che prendersi cura di sé è fondamentale per dare il meglio anche in cucina.
Qual è più grande lezione che hai imparato dall'esperienza in tv?
Che il talento da solo non basta. Servono disciplina, capacità di gestire la pressione e soprattutto spirito di squadra.
... e quella che ti diede Cracco?
Mi ha insegnato il rigore e la precisione assoluta. La cucina non è solo creatività, è metodo.
Ti è capitato di risentirlo in questi anni e di chiedergli consigli?
Sì, ogni tanto ci siamo incrociati. Non ho mai avuto bisogno di disturbarlo con richieste dirette, ma resta un punto di riferimento.

Hai raccontato che l’incontro con lo Chef Massimo Bottura ha segnato la svolta decisiva nel tuo percorso. In che modo?
È stato davvero una svolta. Vederlo all’opera mi ha aperto la mente: ho capito che la cucina può essere racconto, cultura, emozione pura.
Oggi hai un ristorante tutto tuo.. quanto è difficile la vita da chef e imprenditrice?
È una sfida quotidiana: non si tratta solo di cucinare ma di gestire persone, numeri, responsabilità. Però è anche la soddisfazione più grande, perché ogni scelta parla di me e della mia visione.
Qual è la filosofia di cucina che porti avanti nel tuo ristorante?
Una cucina sincera, legata al territorio, che unisce memoria e innovazione. Mi piace raccontare storie attraverso i piatti, senza mai snaturare le materie prime.

Il piatto che identifica di più il Ristorante Delicato e quello che ti riesce meglio?
Direi una delle mie paste fatte a mano, con ingredienti che richiamano la nostra terra: semplice all’apparenza, ma con grande tecnica e cuore.
Il tuo prossimo obiettivo professionale e il sogno che vorresti realizzare da qui a dieci anni?
Portare avanti il progetto di Casa Delicato, il boutique hotel che sto acquisendo vicino al ristorante, per offrire un’esperienza completa di ospitalità. Tra dieci anni sogno di avere creato un luogo riconosciuto come punto di riferimento, non solo per la cucina ma per il vivere bene.
A livello personale invece…
Vorrei riuscire a mantenere sempre il giusto equilibrio tra lavoro e famiglia, perché sono entrambe parti essenziali di me.
Tra gli chef italiani e internazionali chi sono in questo momento i tuoi punti di riferimento?
Uno dei miei punti di riferimento è sicuramente Asador Etxebarri: il suo modo di interpretare la cucina attraverso il fuoco, con rigore e poesia, è per me fonte di ispirazione. La capacità di esaltare la materia prima con una semplicità solo apparente rappresenta un modello che sento vicino alla mia visione.
Ti capita di guardare i programmi del mondo del food in tv? Quali sono quelli che preferisci?
Li seguo poco perché il lavoro mi assorbe molto, ma mi incuriosiscono i format che raccontano non solo la cucina ma anche le persone dietro ai piatti.
Ti piacerebbe riprovare un'esperienza televisiva (e se sì in quale programma o con quale tele-chef)?
Perché no, se il progetto fosse in linea con i miei valori e potesse raccontare davvero la cucina come esperienza culturale e umana.
Carlotta Delicato, il menù della Cena Giovani Talenti a Eataly Milano Smeraldo
“Porro Romesco”, un antipasto che esalta la dolcezza vegetale con note affumicate e mediterranee. Poi il “Bottone di Coniglio”, servito con una mousse fredda al mascarpone, agrumi e fondo bruno: un equilibrio perfetto tra morbidezza, acidità e profondità. Il terzo piatto, la “Quaglia”, farcita con maiale, champignon, uva passa e pane: un’esplosione di sapori caldi e avvolgenti che evocano la cucina delle feste, ma con uno stile essenziale. A chiudere, “Nocciola e Prezzemolo”, una madeleine salata al prezzemolo accompagnata da cremoso alla nocciola, sale e olio extravergine di oliva: un dessert che sovverte le aspettative e dimostra la capacità della chef di giocare con il gusto e con la forma.
Chi è Carlotta Delicato

Carlotta Delicato, classe 1994 e grande passione per la cucina fin da piccola, è la Chef premiata come Chef Novità dell'Anno 2022 ai Cook Awards del Corriere della Sera, volto televisivo di Rai1 nella trasmissione “È sempre Mezzogiorno”. Un percorso iniziato con “22 Laboratorio di Cucina” che a tutti gli effetti è stato il primo ristorante della Chef, situato nella città di Cassino. Da lì a poco Carlotta intraprende un cammino professionale di grande livello che, grazie alla vittoria di Hell’s Kitchen Italia con Carlo Cracco, la porta a lavorare nelle cucine nei ristoranti più prestigiosi d’Italia, fino ad approdare al JW Marriot Venice, che Carlotta considera il suo “nuovo inizio” e dove ha approcciato un nuovo concetto di ristorazione e lusso legato all’artigianalità e alla familiarità, che ha subito fatto suo.
Da questo momento, proiettata nella sua idea di “cucina essenziale”, dà voce ed enfasi creativa alla sua capacità di valorizzare la materia prima senza troppa manipolazione, sceglie di trasferirsi in Costa Rica accettando l’incarico di seguire l’apertura della cucina del prestigioso Marriot W Costa Rica Resort. È qui che entrando in stretto contatto con la natura più incontaminata, affina la sua filosofia di cucina rispettosa dell’ambiente e del territorio e apprende ricette e tecniche della cultura latina che ancora oggi continuano a contaminare i suoi piatti.
Quella in Costa Rica è un’esperienza altamente performante che proietta la Chef Carlotta Delicato nel ruolo di Executive Chef presso il W Barcellona. In questa realtà, una delle più importanti di Barcellona, diventa responsabile del nuovo ristorante Fire e inizia a sviluppare il concetto di Real Food, dove tutto gira intorno al fuoco (metodi di cottura / preparazioni) e dove gli opposti si attraggono in una modalità mai conosciuta prima. In Spagna Carlotta Delicato diventa un vero e proprio punto di riferimento per la cucina, amata dal pubblico e seguita dalla stampa cresce professionalmente e si crea un importante know-how di tecniche.
Oggi Carlotta ha scelto di tornare in Italia e ha aperto con il marito Gabriele, il suo Ristorante Delicato, nel fiabesco borgo di Contigliano a pochi Km tra Terni e Rieti, dove ogni giorno viene raggiunta da ospiti e da addetti al settore provenienti da tutta Italia, curiosi di provare i piatti del suo menù in continua evoluzione. Una filosofia di cucina e di ristorazione che mette al centro il piacere immediato del commensale di vivere un’esperienza enogastronomica di eccellenza, in un contesto di grande suggestione, ma estremante coinvolgente e rilassata, dove ognuno è lasciato libero di poter scegliere il proprio percorso, senza un menù degustazione imposto. Nel momento di grande successo, ha deciso di cambiare tutto.

La sua scelta non è stata casuale, ma riflette una filosofia profonda che permea il suo lavoro e la sua vita. Ha fatto ritorno a Contigliano, consapevole che dedicarsi alla sua famiglia era la priorità, ma senza lasciare la sua grande passione. La sua cucina è espressa e ciò permette a lei e alla sua brigata ritmi lavorativi compatibili con le vite private di ognuno. Questo è parte integrante della sua filosofia culinaria, che si basa sul benessere del personale e sulla qualità della vita. La sua cucina mira alla sostenibilità, non solo utilizzando ingredienti a chilometro zero, ma anche con un approccio che limita la manipolazione degli alimenti e riduce quindi l'impatto ambientale attraverso cotture rapide. Così, mentre molti cercano il successo a ogni costo, lei ha scelto un percorso diverso, uno che poneva l'accento sulla famiglia, sul benessere e sulla sostenibilità. In un mondo frenetico e spesso privo di riflessione, questa scelta rappresenta un'importante lezione su ciò che davvero conta nella vita.
“La mia è una cucina dove la forza del prodotto locale e della piccola produzione agroalimentare artigianale, viene lasciata libera di esprimere tutto il suo carattere, il suo gusto – racconta la Chef Carlotta Delicato – Il mio compito è quello di esaltarne la sua ricchezza naturale, attraverso tecniche apprese nel mio percorso professionale, che non lasciano troppo spazio alla sofisticazione, ma che partono dalla conoscenza profonda della materia prima, per arrivare ad una pienezza elegante e divertente del gusto e ad un senso estetico gentile del piatto. Valorizzare il territorio con la mia cifra stilistica, che poggia le sue basi sulle creatività gentile e mai esasperata e sul rispetto totale per ciò che la natura ci dona, è un elemento fondamentale nella mia cucina” “Delicato” è un vero scrigno. Un ristorante con solo otto tavoli con un’accoglienza famigliare ma con la giusta professionalità di un ristorante elegante e fine dining.
La cucina è sincera, fatta di prodotti del territorio e che rispetta la stagione. Dalle cucine internazionali al borgo di Contigliano è sicuramente un passaggio radicale nel percorso professionale, ma che, come afferma Carlotta “quando a fine serata gli ospiti del ristorante ci salutano con il sorriso e rimangono contenti del servizio di Gabriele e delle portate che preparo in cucina con i miei ragazzi, ci porta a pensare che forse abbiamo fatto la scelta giusta e siamo sulla strada giusta”.