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Economia
UniCredit vende il 18% di Yapi a Koc, il 2% sul mercato. Bbva resta in Turchia

Il colosso spagnolo Bbva, la seconda banca iberica, nella top ten degli istituti di credito europei, resta in Turchia mentre UniCredit esce del tutto dal Paese. Parte in rialzo il titolo del gruppo guidato da Andrea Orcel a Piazza Affari (guadagna l'1,1% a 11,6 euro) dopo che il consiglio di amministrazione dell'istituto ha deciso in tarda notte di vendere l'intera partecipazione nell'istituto turco Yapi Kredi, su cui il partner Koc ha confermato la volontà di esercitare il diritto di prelazione.

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La Turchia è un Paese che sta vivendo una grave crisi valutaria ed economica e a fine novembre 2019 il predecessore di Orcel, Jean Pierre Mustier, dopo l'uscita dalla Polonia (Bank Pekao), aveva deciso di diluire la propria presenza anche ad Ankara uscendo dalla joint venture (Koc Finansal Hizmetler, Kfs) che controlla Yapi, una scelta che rientrava nella strategia del gruppo di semplificazione della struttura e di ottimizzazione dell'allocazione del capitale, anche per rafforzare i ratios patrimoniali di UniCredit. Piazza Gae Aulenti cederà quindi il 18% di Yapi a Koc (il più grande conglomerato industriale della Turchia che fa capo alla famiglia Koc, la più ricca del Paese) per circa 300 milioni (completamento della vendita atteso nel primo trimestre 2022,), mentre il restante 2% finirà sul mercato.

L'operazione, ha sottolineato l'istituto guidato da Orcel, “avrà complessivamente un impatto positivo moderato sul Cet 1 ratio consolidato di UniCredit”, indicato come “low-mid single digit”, mentre per l'esercizio 2021 “genererà un impatto negativo sul conto economico consolidato di circa 1,6 miliardi, derivante principalmente dalla riserva oscillazione cambi relativa alla partecipazione in Yapi Kredi, che non genera impatti sul Cet 1 in quanto già attualmente rilevata”.

Equita Sim ha sottolineato che la quota in Yapi era "già classificata come investimento non strategico" e che l'operazione "non è attesa impattare l'utile netto e conseguentemente il dividendo dell'anno" mentre "avrà un moderato impatto positivo sul Cet1 per via della riduzione dei RWA". "In vista del nuovo business plan che sarà presentato il 9 dicembre, l'operazione è coerente con la strategia di semplificazione della struttura del gruppo e di ottimizzazione dell'allocazione del capitale", ha concluso Equita che sul titolo UniCredit ha rating buy con target price a 13,6 euro.

Diversa invece sul Paese la strategia del Bbva presente in Turchia con la controllata leader di mercato Garanti Bank. In un’intervista al Sole 24 Ore, il Ceo del colosso spagnolo Onur Genc ha spiegato che ad Ankara il Bbva è un “investitore di lungo termine. Si tratta evidentemente di un Paese che affronta importanti sfide a breve termine, ma nel lungo periodo le caratteristiche fondamentali del Paese sono esattamente le stesse. La Turchia è un mercato grande e dinamico, con una popolazione giovane e in crescita; strategicamente una base produttiva molto rilevante per l’Unione Europea; con buone prospettive a lungo termine e mostra ancora spazio per una crescita bancaria. Garanti Bbva è la migliore banca della Turchia e ha dimostrato la sua resilienza durante gli anni di crisi, un periodo dove le banche migliori riescono ad emergere ancora più forti”.

Fallita l'operazione Mps (di 6,3 miliardi l'aumento di capitale richiesto da Piazza Gae Aulenti al Tesoro per accendere il disco verde all'acquisizione senese, cifra non accettata dal Mef), gli occhi del mercato sono sul piano industriale di UniCredit che verrà presentato al mercato il 9 dicembre. "Il nostro obiettivo è quello di crescere, generare ritorni medi sostenibili superiori al costo del capitale e sostenere i nostri clienti e le comunità in cui operiamo”, ha spiegato ieri in Commissione Banche sul tema strategy Orcel, aggiungendo di essere "concentrato sulla liberazione del valore intrinseco del gruppo". "Siamo convinti - ha concluso - di avere i mezzi e le capacità per poter raggiungere tali obiettivi, a beneficio di tutti i nostri stakeholder e, più in generale, per l'economia italiana nel suo complesso". 

@andreadeugeni

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