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Economia
Usa: economia con il freno a mano, ma cresce anche nel primo trimestre
Jerome Powell, presidente della Riserva federale degli Stati Uniti d'America

Usa, l'economia in crescita anche nel primo trimestre 23

L'economia americana cresce, ma frena sotto l’effetto dell’aumento dei tassi di interesse. Tra le preoccupazioni di nuove Lehman Brothers, di rinnovati duelli presidenziali tra ultra senior e di venti di guerra lontani il prodotto interno lordo della prima potenza mondiale è cresciuto nel primo trimestre dell’anno dell'1,1%, secondo il Dipartimento del Commercio. E’ stata una crescita (inferiore alle attese), sicuramente una frenata. Un tasso dello 0,3% a livello trimestrale e meno del 50% rispetto al dato precedente. I consumatori americani, dimenticando l’inflazione, stanno facendo il loro mestiere, quello cioè di consumare in un mercato che li incentiva in tutti i modi. Ma gli alti tassi stanno toccando il settore immobiliare e gli investimenti delle imprese. La sintesi del rapporto governativo non lascia spazio a dubbi “La crescita del PIL reale riflette l'aumento della spesa dei consumatori, dell’export, della spesa del governo federale, statale e locale e degli investimenti fissi non residenziali, che sono stati in parte compensati dal calo degli investimenti in scorte private e investimenti fissi residenziali. Al contrario l’import è in crescita”.

Usa, gli americani spendono in automobili e servizi

Ma cosa hanno comprato di più gli americani? Soprattutto automobili (con un trend in crescita dell’elettrico) e servizi come ristoranti, sanità e affitti. Il Governo invece ha speso di più, sia a livello locale che statale, per le retribuzioni dei dipendenti. E’ certamente vero però che, sia pur con il freno a mano un po’ tirato, la potente economia a stelle e strisce è da tre trimestri che sta crescendo, pur nella preoccupazione di molti economisti, di una possibile lieve recessione. Recessione però che non sembra ancora arrivata. Altro dato economico solido è quello del mercato del lavoro con un trend in crescita e con una disoccupazione che è la più bassa da 50 anni. In discesa invece , da ben 9 mesi, il tasso di inflazione che rimane ancora alto.  L'inflazione headline è scesa dal 6% di febbraio al 5% di marzo,ma l'inflazione core è cresciuta di un decimo al 5,6%. I responsabili della crescita dei prezzi non sembrano così essere più tanto il cibo e l’ energia ma i prodotti e servizi. In un anno, la Federal Reserve ha alzato i tassi come mai dall'inizio degli anni '80 senza però essere riuscita a raffreddare la domanda per tenere sotto controllo l'inflazione core. Ma i consumi continuano a sostenere l'economia. Un’ultima osservazione sulla tempesta, non ancora del tutto placata di alcune banche americane. Un’instabilità che restringe il credito e fa l’effetto di un ulteriore rialzo dei tassi, anche se non ufficiale.

 

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