Economia
Varoufakis delegittima l'editoria mainstream: passa da qui la sua battaglia ai poteri forti Ue e all'ortodossia tedesca

di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
"Beware: the Italian text there is a summary of my answers and, in my view, offers a distorted version of my original answers in English (including the awful title) – which you can read here". Traduzione: "Attenti, il testo italiano è un riassunto delle mie risposte e, secondo me, offre una versione distorta delle mie risposte originali in inglese, incluso il titolo terribile, che potete leggere qui…".
Yanis Varoufakis torna all'attacco del Corriere della Sera che ha pubblicato oggi un'intervista all'ex ministro delle Finanze greco a firma Andrea Nicastro (ex corrispondente ed editorialista del quotidiano di Via Solferino), bacchettando per la seconda volta, dopo l’incidente dello scorso 8 marzo (intervista a firma Danilo Taino) in cui l'economista ateniese aveva smentito il CorSera sull’idea di un referendum sull’Euro (così aveva titolato il primo quotidiano italiano), i giornalisti diretti da Luciano Fontana. Questa volta Fontana&soci titolano in prima: "Il mio addio a Tsipras? Sono libero dai falsi amici". E poi dentro: "Tsipras? Ha firmato la capitolazione. Io sono libero, ho perso i falsi amici".
Questa volta all'eccentrico Varoufakis, brillante intellettuale, ma politico, a detta di molti osservatori, pessimo e spigoloso, non è andato giù solo il titolo (che definisce sul suo popolare blog "terribile"), ma anche il taglia e incolla di Nicastro, necessario ad adattare il testo dell'intervista originale agli spazi riservatigli a pagina 18 dal caporedattore. Una sintesi che, secondo Varoufakis, finisce per distorcere il suo pensiero ("summary" that "offers a distorted version of my original answers in English") e invita i lettori ad andare a leggersela per intero sul suo sito. Gettando, quindi, profondo discredito sull'opera della squadra di Fontana: una delle peggiori accuse che si possono fare ai giornalisti. Per di più di un quotidiano blasonato.
E' la seconda volta che l'anticonformista Yanis tira questo brutto scherzo al quotidiano di via Solferino, una mossa che qualche fine dietrologo che segue da vicino le sorti della povera democrazia ateniese ha giudicato coerente con la sua strategia da rivoluzionario e la sua battaglia contro i poteri forti europei (editoria inclusa), totalmente inginocchiati, nella sua mente, al cospetto dell'ortodossia tedesca.
Non fidatevi dei giornalisti, soprattutto se appartenenti ai quotidiani mainstream, sembra dire infatti Varoufakis nella sua stoccata al Corriere, al termine della quale invita i lettori ad andare direttamente alla fonte per informarsi e capire in maniera corretta. Una delegittimazione dell'intermediazione giornalistica (confermata anche in un passaggio della sua intervista: "Journalists should learn, at last, the art of accurate reporting" ovvero "I giornalisti dovrebbero almeno imparare a riferire le cose correttamente") che, a sua detta, non l'ha certo aiutato nella suo titanico tentativo di salvataggio della Grecia dalla morsa dell'austerity europea.
Da nuovo esponente di spicco fuori dagli incarichi istituzionali della Sinistra del Vecchio Continente, Sinistra che ha nel neo leader del Labour Party britannico Jeremy Corbyn una nascente stella polare, la sua battaglia alla Troika, ora, passa da qui.