Economia
Volkswagen, l'Ue svolta: via i vecchi i test di omologazione

Il caso Volkswagen e il cosiddetto "diesel-gate" finiscono per penalizzareo le auto ibride, ad alimentazione mista elettrico-benzina, ma anche le supercar e le auto a benzina di grande cilindrata. L'Ue ha deciso infatti che cambierà drasticamente la metodologia seguita per i test di omologazione. La legge attuale - in vigore in ben 50 Paesi - prevede infatti che i consumi per tragitti in città e su strada siano calcolati simulando il viaggio delle macchine su speciali rulli e per un tempo complessivo di 1.180 secondi, circa 20 minuti: per 780 secondi viene misurato il consumo nel percorso urbano, per 400 secondi quello di un viaggio extraurbano; per un tempo massimo di 10 secondi, infine, si raggiunge invece la velocità di 120 chilometri orari. Non solo: le case costruttrici hanno la possibilità di effettuare questi test con aria condizionata spenta e con modelli completamente privi di accessori, quindi spesso non in vendita.
Il test è effettuato in condizioni inesistenti nella realtà e la simulazione favorisce enormemente le auto ibride - che fanno quasi tutta la prova in modalità elettrica - e le auto a benzina di grande cilindrata - che usano un centesimo della loro potenza - , facendo il test a regimi di rotazione da parcheggio. Sono infatti proprio queste due tipologie di auto a far marcare le più grandi differenze fra i consumi (e quindi le emissioni) nel ciclo medio. Le auto diesel, invece, sono quelle che rivelano le minori differenze fra i consumi dichiarati e quelli reali. Non è un caso, d'altra parte, che gli automobilisti - in barba a quanto dichiarano le case automobilistiche - continuino a preferire le diesel perché alla fine sono quelle consumano poco. Anche se sulla carta (grazie all'attuale sistema delle omologazioni) sembra che consumino come quelle a benzina o ibride.
