L'Ex MasterChef Niccolò denuncia sui social: "La mia ragazza bloccata in Iran, visto negato due volte" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:27

L'Ex MasterChef Niccolò denuncia sui social: "La mia ragazza bloccata in Iran, visto negato due volte"

Niccolò Califano denuncia sui social il secondo rifiuto del visto alla sua fidanzata iraniana: “Non ci lasciano stare insieme”

Niccolò Califano, medico di 29 anni ed ex concorrente di MasterChef Italia, ha condiviso sui social un racconto personale diventato rapidamente virale. Nel video, pubblicato sul suo profilo, parla della situazione della sua compagna iraniana, impossibilitata a raggiungerlo in Italia dopo che l’ambasciata ha respinto per la seconda volta la richiesta di visto.

«Tutto in regola, ma il visto non passa. Perché sei iraniana», afferma Niccolò davanti alla fotocamera, con voce ferma ma visibilmente provata. La ragazza avrebbe dovuto arrivare martedì scorso per trascorrere alcuni giorni insieme, prima di fare ritorno in Iran. La documentazione, spiega il medico, era stata considerata completa e corretta dall’ambasciata italiana a Teheran. Nonostante questo, la risposta è stata ancora una volta negativa.

Negli ultimi mesi, l’unico modo per passare del tempo insieme è stato incontrarsi in Turchia, paese scelto come “terra neutra” perché raggiungibile da entrambi. «Ogni volta che doveva tornare in Iran piangeva, non voleva rientrare», ricorda. «Mi sento impotente. Non ci lasciano amarci».

Secondo il racconto di Califano, la motivazione fornita dall’ambasciata sarebbe legata al timore che alcune richieste di visto da parte di cittadini iraniani nascondano tentativi di permanenza illegale o di fuga dal Paese. Le autorizzazioni, spiega, verrebbero concesse quasi esclusivamente nei casi di ricongiungimento familiare. Una procedura che per coppie non sposate risulta praticamente impossibile da soddisfare.

Il video si chiude con un appello semplice e diretto: «Vorrei solo poter stare con la persona che amo. Non dovrebbe essere così difficile».

Nel giro di poche ore, il messaggio ha raccolto migliaia di commenti e condivisioni, tra solidarietà, testimonianze personali simili e richieste di chiarimenti rivolte alla Farnesina. La vicenda ha riacceso il dibattito sui criteri con cui vengono gestiti i visti umanitari e turistici, in particolare per cittadini provenienti da Paesi con governi autoritari.