Economia
Wall Street per la prima volta sopra i 20milai.Trump piace pure ai sindacati
Borse ottimiste, le aziende Usa tirano. E ora Donald Trump riceve il plauso dei sindacati che se duratura ribalterebbe la tradizionale alleanza colletti blu-Dem
I nuovi record di Wall Street riportano una ventata rialzista sui mercati azionari, mentre la presidenza Trump negli Usa muove i primi passi in nome del protezionismo e delle barriere (sia commerciali che fisiche) verso i Paesi vicini. Mosse come il ritiro degli Stati Uniti dalla Trans-Pacific Partnership (Tpp), annunciato nei mesi scorsi e concretizzatosi con l’ordine esecutivo appena firmato, che vale al presidente Donald Trump il plauso delle principali organizzazioni sindacali statunitensi. A cominciare dalla maggiore, la Afl-Cio, che pure in campagna elettorale si era schierata con Hillary Clinton. Il motivo? Abbassa il rischio di perdita dei posti di lavoro a stelle e strisce.
Tornando a Wall Street, a spingere le quotazioni, segnala Bloomberg, arrivano i dati positivi contenuti nei conti economici trimestrali che vengono pubblicati in questi giorni. Anche la timida ripresa della domanda globale, dal fronte macroeconomico, sta dando un supporto agli acquisti come dimostrato oggi dai dati sulle esportazioni giapponesi.
Dopo aver aggiornato i picchi di S&P500 e Nasdaq nella serata di ieri, oggi è il Dow Jones a rendersi protagonista sulla Borsa americana: il principale indice di New York scatta fin dall'apertura degli scambi negli States e salendo dello 0,61% raggiunge quota 20.033,57 punti. Anche gli altri indicatori proseguono la loro marcia a suon di record: il listino tecnologico aumenta ancora dello 0,8% e l'S&P sale di mezzo punto percentuale.
A Piazza Affari continua a tenere banco l'aggregazione tra Intesa Sanpaolo e le Generali: un progetto confermato nella serata di ieri dalla banca dell'asse Torino-Milano, che ha allo studio operazioni strategiche per "possibili combinazioni industriali". Intenzioni che saranno oggi al vaglio del cda del Leone e anche della Consob, che ha convocato i vertici dei due gruppi (insieme a quelli di Mediobanca) per vederci chiaro sulla vicenda. Milano torna in buon rialzo dopo un momentaneo rallentamento a metà mattina e il Ftse Mib sale dello 0,9%. In netto progresso le altre Borse Ue: Francoforte aggiunge l'1,8%, Parigi l'1,2% e Londra lo 0,5%.
Lo spread tra Btp e Bund è grosso modo stabile a quota 162 punti base, con un rendimento dei decennali tedeschi allo 0,42%, mentre quello degli omologhi nostrani e al 2,04%. Euro stabile sul dollaro: scambia a 1,075 dollari (aveva chiuso a 1,0734 ieri sera a Wall Street). Nei confronti della valuta giapponese, l'euro è a 122 yen. Dall'agenda macro, l'Italia incassa il buon andamento di fatturato e ordinativi dell'industria, mentre il saldo del commercio extra Ue per il 2016 sfiora i 40 miliardi. In Francia cala il clima di fiducia delle imprese a gennaio: l'indice segna 104 punti dai 105 segnalati a dicembre. Cala in Germania l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, a gennaio al livello più basso dallo scorso settembre: 109,8 punti da 111 di dicembre e contro attese stabili. Le richieste settimanali (al 20 gennaio) di mutui negli Usa sono aumentate del 4% con l'indice misurato dalla mortgage bankers association salito a 397,4 punti dai 382,2 della settimana scorsa.
