Spettacoli
Silvia Gallerano: "La mia locandiera? Ho studiato la Mangano di Riso Amaro"





La Locandiera arriva a Milano: nei panni di Mirandolina ecco Silvia Gallerano, che si racconta ad Affaritaliani.it. L'intervista
"La Locandiera che porto in scena? E' una donna concreta, che non perde tempo con chi sa solo chiacchierare. Una donna che sta assaporando un momento di libertà, rimasta sola a condurre la locanda dopo la morte del padre, rimanda il momento del suo matrimonio, per poter continuare a essere lei sola la responsabile della propria vita e delle proprie scelte". Silvia Gallerano racconta ad Affaritaliani.it lo spettacolo che debutta il 7 novembre al Teatro Menotti. "Per questo personaggio ho osservato la Mangano di Riso Amaro e altre attrici di quell’epoca. Ma poi ho seguito soprattutto il testo", spiega l'attrice.
“La Locandiera” - con regia di Stefano Sabelli - in questa versione è ambientata sul Delta del Po, negli anni ‘50, in un’atmosfera acquitrinosa ispirata a capolavori del Cinema neorealista come Riso Amaro di De Sanctis e Ossessione di Visconti, come pure a commedie come Ieri Oggi e Domani di De Sica. Una terra umida ed esotica dove vizi e giochi dei protagonisti sembrano stagnare in attesa che un’improvvisa corrente smuova acque e anime melmose.

Il tour della Locandiera dopo Milano
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Silvia Gallerano, negli ultimi anni, l’attrice italiana più premiata e seguita a livello internazionale, è protagonista di questo allestimento del capolavoro di Goldoni che ha debuttato nel 2016 ad Asti Teatro 38, col sottotitolo L’Arte per Vincere. L'attrice sarà anche tra i protagonisti nel film in uscita “Riccardo va all’Inferno” di Roberta Torre con Massimo Ranieri e Sonia Bergamasco.
L'intervista a Silvia Gallerano
Sul palco sarai Mirandolina. Che locandiera porti in scena?
"Una donna concreta, che non perde tempo con chi sa solo chiacchierare. Una donna che sta assaporando un momento di libertà, rimasta sola a condurre la locanda dopo la morte del padre, rimanda il momento del suo matrimonio, per poter continuare a essere lei sola la responsabile della propria vita e delle proprie scelte".
Cosa c'è di attuale nel personaggio della Locandiera all'interno della nostra società contemporanea?
"Il modo in cui gli uomini si relazionano a lei. E’ una preda".
La vostra locandiera si "trasferisce" dalla celebre ambientazione di Venezia nel '700 al Delta del Po' negli anni '50. Cosa conserva nello spirito dell'opera originale e cosa cambia rispetto ad essa?
"Il testo è integrale. La perfetta architettura di Goldoni è invariata. L’atmosfera però è più cupa, oscura. L’ispirazione viene da film come Ossessione, in cui la passione che scoppia non si può arginare e può far arrivare a impazzire".
Quali sono le attrici teatrali e cinematografiche che senti come tuo punto di riferimento?
"Per questo personaggio ho osservato la Mangano di Riso Amaro e altre attrici di quell’epoca. Ma poi ho seguito soprattutto il testo".
Quale personaggio ti piacerebbe portare in scena nel futuro?
"Non programmo mai prima quello che voglio fare. Di solito mi piace “incontrare” i personaggi in maniera (apparentemente) casuale".
Lasceresti un palco teatrale o un set per un reality in tv?
"No".
Cosa guardi in tv quanti hai tempo? E quali film al cinema ti hanno colpito ultimamente?
"Non ho la televisione. Al cinema ho visto da poco Nico 1988 che mi è piaciuto molto".
Se non fossi diventata attrice cosa pensi che avresti fatto nella vita?
"A un certo punto avrei voluto essere un’ostetrica. E credo che tra le due professioni ci sia un’affinità"