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Spettacoli
Sono innamorato di Pippa Bacca, al Cinema La Compagnia di Firenze il docufilm

Torna nuovamente a Firenze dopo la prima proiezione di domenica 1 Marzo alla presenza del regista Simone Manetti del co-autore Matteo Billi e di Silvia Lucchesi, direttrice de Lo schermo dell’arte Film Festival, il docufilm sulla vita di Giuseppina Pasqualino di Marineo che rappresenta un manifesto contro la violenza sulle donne, argomento purtroppo sempre molto attuale. Sono innamorato di Pippa Bacca (cosi era conosciuta l'artista milanese)  sarà in programmazione al Cinema La Compagnia di Firenze giovedi 5 marzo alle ore 19, venerdi 6 marzo alle ore 17, sabato 7 marzo alle ore 15, domenica 8 marzo alle ore 21  (con introduzione di Simone Frittelli di Galleria Frittelli Arte Contemporanea),  lunedi 9 marzo alle ore 17, martedi 10 marzo alle ore 15.  Nella giornata di domenica 8 marzo, la festa delle donne, Simone Fritelli prima della proiezione del film parlerà dell'artista Pippa Bacca, a cui qualche anno fa, le ha dedicato una mostra nella propria galleria d'arte contemporanea. Sono passati esattamente 12 anni da quell’otto marzo in cui Pippa Bacca partì da Milano in autostop per la performance Il viaggio delle Spose. Viaggio per testimoniare, creare e omaggiare l’amicizia tra persone diverse, l’incontro e la vita in Paesi feriti da guerre e divisioni, e che sarebbe dovuto terminare a Gerusalemme. Pippa venne però violentata e uccisa poco fuori Istanbul il 31 marzo 2008. Si parlò molto in quel periodo del fatto di cronaca, della sua sparizione e della morte, meno del suo lavoro artistico, che invece sta ora piano piano emergendo. Proprio nell’anniversario della partenza, la galleria Frittelli Arte Contemporanea le aveva dedicato nel marzo del 2016 una mostra: Eva e le Altre, curata da Rosalia Pasqualino di Marineo. Pippa si era occupata più volte di esplorare il mondo femminile e la maternità; la mostra radunava diverse serie legate proprio da questa tematica, realizzate tutte con l’unica tecnica che utilizzava, oltre alla performance: il ritaglio, le Matres Matutae, che riprendono le statuette votive etrusche, madri di molti figli; le Sirene, dall’aria giocosa e che sembrano nuotare nel mare; il libretto Eva edito dal Pulcino elefante, con una breve poesia e un ritaglio minuscolo, dove all’interno di un uovo si racconta di Eva con gli altri personaggi del giardino dell’Eden. Una sezione della mostra da Frittelli Arte Contemporanea era dedicata al Viaggio della Sposa, attraverso fotografie e la copia del vestito utilizzato, che per la prima volta era stata esposta a Firenze; copia rimasta in Italia per poter essere poi confrontata con quella che Pippa indossava, unico indumento del viaggio e che sarebbe dovuto ritornare carico dei segni dell’esperienza quotidiana. Sono innamorato di Pippa Bacca, al Cinema la Compagnia di Firenze è un docufilm contro la violenza sulle donne, un viaggio in autostop attraverso i paesi sconvolti dalle guerre, un messaggio di pace. Un incontro fatale. Questo è il racconto dell’arte e della vita di Pippa Bacca. Un viaggio fino a Gerusalemme attraverso i paesi sconvolti dalle guerre. 6000 km da percorrere in autostop, per celebrare il matrimonio tra i popoli e dimostrare che dando fiducia al prossimo si riceve solo bene. Questo era l’intento di Pippa Bacca e Silvia Moro, quando l’8 marzo del 2008, sono partite da Milano con l’obiettivo di mettere in scena una performance nel segno della pace. In ogni luogo avrebbero incontrato persone comuni, artiste, sarebbero state ospiti di associazioni e avrebbero realizzato le loro performance in gallerie d’arte o altri luoghi dove l’arte era forma di comunicazione e unione. Il docu film è il racconto di questo straordinario viaggio, portatore di un potente messaggio di pace, che fu interrotto 23 giorni dopo il suo inizio in modo tragico e straziante. E’ il racconto dell’arte e della vita di Pippa Bacca. Film sostenuto da Toscana Film Commission nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema in collaborazione con lo Schermo dell'arte Film Festival. 

LA STORIA DI PIPPA BACCA 

Giuseppina Pasqualino di Marineo, questo il nome all’anagrafe dell’artista, era nipote per parte di madre del noto artista Piero Manzoni. Giuseppina lavorava nel call center di una banca, vestiva sempre e solo di verde e si faceva, appunto, chiamare Pippa Bacca, un nome d’arte che sostituiva il suo vero nome che, a detta sua, odiava. La sua arte era il ritaglio che applicava su qualunque cosa le capitasse a tiro. Ritagliava dalle foglie, foglie di specie diverse chiamandole “Mutazioni chirurgiche” (2004), attratta dal confine sottile che separa realtà e apparenza, dalla relazione tra forma e sostanza. Ritagliava carta, plastica, sagome di organi sessuali maschili e femminili sempre in bilico tra gioco e serietà. Ritagliava perfino banconote con forme di serpenti, scorpioni o angeli, e fotografie (situazioni, persone, volti) ricomposte poi in visioni altre, incarnazione di un complesso interagire con la realtà. Una produzione di grande valore concettuale che mette in crisi certezze, false verità e pregiudizi, affrontando nell’apparente ludica leggerezza e semplicità i dubbi, i nodi, le ambiguità e le contraddizioni del pensiero contemporaneo.

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