Torna per Pasqua in un video musicale il film su Gesù che piaceva a Ratzinger e boicottato da...
Per Pasqua ritorna il Gesù che beveva Coca Cola…. Niente a che fare con la satira blasfema... Il cantautore Umberto Napolitano rilancia l'immagine di un Gesù ai passi coi tempi… in una mini sintesi dentro al suo video musicale della canzone REDENZIONE. Notti intere in sala d’ìncisione insieme al duo Nadia e Francesco per raccontare in musica la storia di Gesù vista ai tempi nostri. Napolitano per il video aveva interpellato ln questi giorni il produttore cinematografico Graziano Prota, che nel 2007 portò nelle sale il film del torinese Claudio Malaponti, “7 km. da Gerusalemme", girato a Palmira e co-prodotto da Rai Cinema, per avere alcune immagini da utilizzare nel video. Poi la sorpresa.
Ed è riemersa una antica polemica su quel film non molto “politicamente corretto” che Affari è in grado di rivelare.
"Fu anatema - ora racconta con amarezza il produttore del film, Angelo Prota - la Coca Cola ci diffidò dal presentarlo, per un motivo ridicolo: nel film, il protagonista, un pubblicitario in crisi con la fede, offriva in auto, nel deserto, una lattina di Coca Cola a Gesù. Una favola alla Tarkovskij. Nulla di blasfemo, anzi, era poetico, mi arrivò persino una lettera di Mons, Caccia che a nome del papa Ratzinger lodava il film”.
Il film doveva essere presentato il venerdì santo del 2007, il 6 aprile, e fu bloccato dalla diffida della Coca Cola. Per colpa di una lattina, uscì in ritardo dopo una diatriba legale, il 4 maggio, la Rai si tirò prudentemente indietro, e pur avendo co prodotto il film con 800.000 euro, lo trasmise solo cinque anni dopo alle due di notte. Risultato? Il film usci in 33 sale in tutta Italia, fu un flop, nessuno ne parlò, mentre all'estero suscitò molto interesse".
Una illustre vittima cinematografica del Politicamente Corretto? Ora Prota, dopo tanti anni, ne è sicuro, e svela altri retroscena.
“Da allora io e il regista non riuscimmo più a lavorare nell’ambiente. Non solo per quella lattina di Coca Cola, ma evidentemente anche per una certa battuta sulla lobby gay in una scena del film,"
E qui il produttore prende coraggio e svela l’accaduto: nella scenaggiatura del film una conduttrice con una audience altissima, una cover tra la Barbara D’Urso e Wanda Marchi, doveva essere eliminata dai palinsesti e doveva cadere in un tranello orchestrato dai tycoon televisivi: invitava in trasmissione un rappresentante gay, ma polemizzava maldestramente con la potente lobby dell'ospite…. perdendo il posto…
“Aver messo questa scena con i gay nel film ci ha fatto fare la fine di Povia. Anche noi abbiamo perso il posto Un vescovo ce lo disse, quando uscì il film: vedrete che il diavolo ci metterà lo zampino…”
13 anni sono passati, il film è diventato un cult in America, ma in Italia è praticamente scomparso.
Ora nel video del cantautore Napolitano vengono riesumate le scene più belle e poetiche di quel film alla Tarkovskji: che racconta la favola di un Gesù che appare a un pubblicitario. E che piaceva a Ratzinger. I ricavati dei diritti di questo video che pubblichismio in anteprima andranno agli ospedali lombardi tramite la Protezione Civile,
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