Esteri
Immigrazione: altolà di Bruxelles a Cameron: "Regole comuni sull'asilo"

Bruxelles risponde a muso duro alla Gran Bretagna che ieri, spiazzata dalle ultime cifre sui migranti che hanno oltrepassato la Manica, ha applicato un giro di vite ai permessi d'ingresso e alle concessioni di asilo politico (allargando anche lo stop allo sbarco di europei alla ricerca di un posto di lavoro).
"La libera circolazione dei cittadini europei è parte integrante del mercato unico e un elemento centrale del suo successo". Questo però "non è un diritto incondizionato e non consente il `turismo dei benefit´" già ora. La libera circolazione "stimola la crescita economica permettendo alle persone di viaggiare, fare acquisti e lavorare al di là delle frontiere e permettendo alle società di selezionare il personale da un più ampio bacino di talenti", ha sottolineato la portavoce della Commissione europea. E i lavoratori europei "hanno beneficiato di questo diritto sin dal Trattato di Roma del 1957". Le regole già attualmente in vigore contengono "una serie di salvaguardie che permettono agli Stati membri di prevenire gli abusi", ha precisato ancora la portavoce, ricordando che "come lo stesso ministro (britannico, ndr) May ha dichiarato, maggiori sforzi per combattere gli abusi non minano né mineranno il principio stesso".
In attesa del vertice straordinario Ue sull’emergenza migranti, il prossimo 14 settembre, Il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, a Calais dove è in visita con il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, il premier francese Manuel Valls e il commissario all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos, ha evidenziato poi le urgenze per fare fronte alla crisi, spiegando che "serve andare rapidamente verso regole europee comuni sulla richiesta d'asilo, sapendo che solidarietà e responsabilità sono principi indissolubili" dell'Unione, di cui anche Londra fa parte. "È necessario - ha aggiunto il politico olandese, riprendendo la posizione del premier italiano Matteo Renzi - accelerare le procedure di registrazione. Serve un sistema d'asilo europeo. Non dobbiamo lasciare la porta aperta a xenofobia e populismo. Alla strada di ciascuno per se stesso. Ciascuno per se stesso non ha mai portato a risultati positivi".
Proprio l'unità è il punto di forza per affrontare e gestire l'emergenza. "Sappiamo tutti che siamo di fronte a cifre notevoli. C'è un flusso migratorio enorme. La crisi mette l'Europa a dura prova, ma non dimentichiamo mai - ha concluso Timmermans - che se reagiamo uniti siamo una comunità di 500 milioni di persone in grado di gestire la situazione". Una cosa è certa, ha detto ancora: la Ue non abbandonerà mai chi ha bisogno di protezione. Per aiutare la Francia a far fronte alla situazione dell'immigrazione, il vice presidente della Commissione Ue ha annunciato che saranno messi "a disposizione delle autorità francesi 5,2 milioni di euro aggiuntivi".
Tendendo una mano all'Italia e recependo gli appelli lanciati negli ultimi giorni anche dagli Usa sui flussi migratori, anche cancelliera tedesca Angela Merkel è intervenuta sul tema, evidenziando che in questo momento "il mondo vede la Germania come un Paese di speranza e di chance, non è sempre stato così". E non è giusto, ha sottolineato la cancelliera, che solo alcuni Paesi si facciano carico dell'accoglienza: serve più solidarietà da parte dell'Europa, "ciò a cui stiamo assistendo non è giusto che soli tre o quattro Paesi assorbano quasi tutti i rifugiati". Come non è giusto che l'Italia debba farsi carico di tutti i migranti che arrivati: "C'è un grande accordo sul fatto che l'Italia debba essere aiutata". Non è possibile, ha aggiunto la cancelliera, che i tanti migranti che arrivano nel nostro Paese, ci restino.