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Esteri
Arabia Saudita, la Cnn: "Attacco al petrolio da base iraniana"
LA PARTITA DEL PETROLIO - E' nelle acque territoriali scozzesi che si trovano quei giacimenti del Mare del Nord dai quali proviene larga parte della produzione petrolifera del Regno Unito. Nei 18 mesi che Salmond prevede saranno necessari per gestire la secessione insieme a Downing Street, uno dei principali temi da discutere sara' quindi la spartizione dei ricavi delle attivita' estrattive, che contano per il 19% del Pil della Scozia e per il 2% dell'economia dell'intera Gran Bretagna. Ricavi che, pero', continuano a scendere, sia per il forte calo dei prezzi sui mercati internazionali che per il tracollo della produzione, diminuita del 40% solo negli ultimi quattro anni. I proventi fiscali, invece, resterebbero alla Scozia, che avrebbe quindi la possibilita' di costruire un fondo per il welfare alimentato a idrocarburi, seguendo l'esempio norvegese. Le grandi major petrolifere si sono pero' schierate con il no. Bob Dudley e Ben van Beurden, numeri uno di Bp e Royal Dutch Shell, hanno affermato che conservare l'unione con Londra "sarebbe positivo per l'industria petrolifera e l'economia". Il timore degli operatori e' che una Scozia indipendente non possa garantire gli investimenti necessari.

Gli inquirenti sauditi ed americani hanno determinato che "con una probabilità molto alta" l'attacco contro gli impianti petroliferi sauditi è partito da una base di Teheran sul territorio iraniano vicino al confine con l'Iraq. Lo rivela alla Cnn una fonte vicina all'indagine in corso che precisa che nell'attacco sono stati usati anche missili Cruise che hanno volato a bassa quota.

La fonte precisa che le decine di proiettili che hanno colpito nelle prime ore di sabato il complesso petrolifero di Abqaiq seguivano una traiettoria che veniva da nord. Non vi sarebbero quindi "assolutamente indicazioni", ha aggiunto ancora la fonte, riporta la Cnn, che questi missili potessero venire da sud, specialmente non dal troppo lontano Yemen.

Gli inquirenti hanno quindi ricostruito una traiettoria di volo dei missili sopra l'Iraq meridionale, attraverso poi lo spazio aereo del Kuwait per poi raggiungere i loro obiettivi. Una traiettoria che indicherebbe che si voleva tenere coperto il punto di lancio. Il Kuwait ieri ha annunciato di aver avviato un'inchiesta su avvistamenti di missili e droni poco avvenuti poco prima che venissero colpiti gli obiettivi sauditi.

Ieri il presidente americano, rispondendo alle domande dei giornalisti nello Studio Ovale, ha detto di "non volere andare in guerra con nessuno". Per poi affermare, meno di un'ora dopo, di ritenere che un raid militare Usa su impianti petroliferi iraniani sarebbe una risposta proporzionata agli attacchi contro i sauditi.
 

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