Delle oltre quattro ore di colloqui a porte chiuse a Sochi tra i presidenti russo e bielorusso, Vladmir Putin e Aleksandr Lukashenko, l'immagine più iconica rimane quella del leader di Minsk seduto a fianco al collega con le mani quasi in preghiera, mentre il capo del Cremlino lo guarda impassibile a gambe aperte. "Il linguaggio del corpo dice mille cose, Lukashenko supplica per la sua causa il fratello maggiore" (come lo stesso dittatore bielorusso ha definito il presidente russo), è uno dei commenti apparsi sui social dove la foto è diventata virale. Quello a Sochi, sul Mar Nero, è il primo viaggio all'estero di Lukashenko da quando, dopo le elezioni del 9 agosto macchiate da brogli e manipolazioni, la piazza lo contesta in tutto il Paese, chiedendone le dimissioni nonostante la dura repressione messa in atto.
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