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Esteri
Cina leader del commercio globale. Col RCEP al di là della trade war

A pochi giorni dalla firma del Regional Comprehensive Economic Partnership Agreement (RCEP) la Cina pianifica nuove visite a Seul e Tokyo, apre all’ipotesi di un ingresso nella Trans-Pacific Partnership, promosso da Obama e bloccato da Trump e promuove una nuova Free Trade Zone in Africa.

Negli ultimi 20 anni il ruolo di Pechino nel commercio globale è cambiato completamente; nel 2001 la Cina è entrata nell'Organizzazione Mondiale del Commercio ed oggi è l’economia con i maggiori volumi di export (2.5 mila miliardi di dollari nel 2019) e il leader del commercio per transazioni totali (4.57 mila miliardi di dollari nel 2019).

Da questa posizione la Cina contrasta la politica di Trade War americana proponendo il progetto della piu grande area di libero scambio nell’Asia-Pacifico, con 15 paesi aderenti e il 30% del PIL mondiale, siglando RCEP e aprendo a scenari di possibile adesione a TPP.

La Partnership regionale RCEP costituisce il primo accordo multilaterale che include la Cina, insieme ai 10 paesi membri di ASEAN (l’associazione dei paesi del Sud Est Asiatico), le economie del Nord-Est Asiatico (Giappone e Sud Corea) e i leader del Pacifico (Australia e Nuova Zelanda).

Gli accordi di libero scambio sono da anni parte importante della strategia di Pechino, che già aveva Free Trade Agreement (FTA) firmati o in negoziazione con tutti i paesi dell’accordo: nel 2008 con Wellington, 2010 con ASEAN, nel 2015 con Camberra e con Seul e dal 2002 negozia un accordo Cina-Corea-Giappone.

Anche per la Trans-Pacific Partnership, che aggiungerebbe le economie di Cile, Perù, Canada e Messico, in realtà la Cina ha gia accordi di libero scambio con Cile e Perù e un FTA under consideration con Canada, che nelle Americhe si uniscono all’accordo con Costa Rica e alla negoziazione in essere con Panama.

In Africa la Cina promuove la creazione di una Free Trade Zone continentale tra i membri dell’Unione Africana. Il Ministro degli Esteri Wang Yi ha confermato proprio a novembre 2020 l’impegno di Pechino nel finanziare il progetto e da tempo si discute di usare la valuta cinese nel continente.

In Europa, la Cina ha FTA in essere con Svizzera e Islanda e negozia nuovi accordi con Norvegia e Moldavia, oltre al EU-China Comprehensive Agreement on Investment.

Ma di certo è in Asia-Pacifico che si giocano le strategie future: questa mega regione e’ la piu estesa per territorio e numero di paesi (60) e con 4,53 miliardi di persone rappresenta il 60% della popolazione mondiale. Oltre ai 14 paesi che si uniscono alla Cina con RCEP e all’India che è candidata membro, Pechino ha già Free Trade Agreement firmati con Georgia, Maldive e Pakistan, in negoziazione con Paesi del Golfo, Sri Lanka, Israele, Palestina e Cambogia e in valutazione con Fiji, Nepal, Papua Nuova Guinea, Bangladesh e Mongolia.

Prima della pandemia (dati FMI 2019) la Cina cresceva al 6.1%, l’Asia-Pacifico al 4,5% e il mondo al 2,9%, dopo l’emergenza sanitaria si prevede sarà di nuovo il Far East il motore dello sviluppo.

Ogni paese membro del Regional Comprehensive Economic Partnership Agreement trae vantaggio dal progetto. Australia, Sud Corea, Giappone e Malesia sono in particolare le economie con bilancia commerciale positiva con la Cina e i 10 membri di ASEAN crescono per influenza geo-economica, che potrebbe estendersi ai due paesi osservatori: Timor Est e Papua Nuova Guinea, candidati ad entrare nell’Associazione del Sud Est Asia.

Con la Dual Circulation Pechino promuove mercato interno e sviluppo estero; con gli accordi di libero scambio, la Cina contrasta ogni guerra sui dazi e utilizza la nuova mega Free Trade Zone d’Oriente per accelerare il proprio ruolo di leader globale.

*Lorenzo Riccardi insegna presso Shanghai Jiaotong University ed è managing partner di RsA Asia (rsa-tax.com). Vive in Cina da 15 anni dove segue gli investimenti esteri nel Far East e ha ricoperto ruoli nella governance dei piu grandi gruppi industriali italiani. A gennaio 2020 ha completato un progetto di viaggio in ogni paese del mondo raccogliendo trend e dati economici da Shanghai, in ogni regione, lungo le nuove vie della seta (200-economies.com).

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