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Coronavirus, un virus razzista che colpisce in USA molti più neri e latini

In America il Coronavirus sembra essere un virus razzista. Infatti gli afroamericani vengono infettati dal Coronavirus ad una velocità tre volte superiore a quella dei bianchi. Inoltre hanno il doppio delle probabilità di morire di COVID-19. Sono i sorprendenti risultati di un nuovo report della National Urban League in accordo con la Johns Hopkins University.

Un punto chiave del rapporto di giovedì è l'impatto della pandemia negli Stati Uniti e soprattutto il modo e in cui la malattia si è sviluppata e ha toccato in maniera più dura target differenti della società come quelli dei latini, dei neri e degli indigeni.

’State of Black America Unmasked’ ha presentato un quadro desolante di come il Covid-19 abbia toccato la gente di colore’ ha detto il Ceo della Lega, Marc Morial.

La pandemia ha messo a nudo le debolezze della realtà sociale e di quella economica americana dove sono evidenti grandi disparità. I più colpiti fin dall’inizio della  pandemia, oltre ai senior ultrassettantenni, sono stati e sono tuttora afroamericani e ispanici. Il motivo è molto semplice, sono le categorie più deboli e meno tutelate. Nella super liberale America la salute è a pagamento. Se hai un’assicurazione importante sei salvo altrimenti devi evitare accuratamente di avvicinarti a qualsiasi tipo d’ospedale o ‘urgente care'. E gli afro e gli ispanici sono spesso categorie che hanno difficoltà a curarsi e sono soggetti a malattie come diabete, affezioni cardiovascolari o obesità che li espongono alla virulenza del Coronavirus. Probabilmente una maggiore facilità di cure avrebbe permesso a tante di queste persone di essere più forti e più sani e quindi di affrontare meglio il virus.

Le disparità razziali continuano così, pesantemente, ad influenzare il modo in cui la malattia si è diffusa e si sta diffondendo in America sin dai primi giorni della pandemia. I numeri dei casi, infettati e morti, confermano una tendenza che continua fin dall’inizio. 

Lo continuano a confermare ancora molti report usciti dalle principali agenzie giornalistiche come NPR o giornali come il ‘The New York Times’.

"Sappiamo che queste disparità etniche razziali nella diffusione del COVID-19 sono il risultato di realtà pre-pandemiche.

È un'eredità di discriminazione strutturale dove alcune fette della società, quelle della società dei neri e dei latini in particolare, hanno accesso limitato alla salute e alla ricchezza’ ha confermato la Dr. Marcella Nunez-Smith, direttore del 'Equity Research and Innovation Center at Yale School of Medicine’.

Un problema evidente al nuovo avversario di Trump, Joe Biden, e molto meno al Presidente in carica che ha cancellato l’Obama Care , il piano di aiuti per tutti voluto da Barack Obama.

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