Elezioni in Israele, lo spoglio definitivo dei voti conferma lo stallo politico
Stallo politico per le elezioni in Israele. Dopo che il paese è andato alle urne per la quarta volta in due anni, lo scrutinio finale dei voti conferma una situazione di paralisi. Secondo i dati, il Likud del premier Benyamin Netanyahu si conferma di gran lunga il primo partito con 30 seggi, ma la sua coalizione si ferma a 52 deputati, sotto la maggioranza di 61. Il campo anti Netanyahu, vede in testa il partito centrista laico Yesh Atid con 17 seggi. In totale si tratta di 57 deputati, compresa la Lista Araba Unita. Il partito di destra Yamina con 7 e quello islamista arabo Ra'am con 4 non si sono impegnati per una parte o l'altra. I risultati verranno presentati mercoledì al presidente Reuven Rivlin che aprirà le consultazioni per formare il nuovo governo. Molti commentatori temono che si finisca per andare a votare una quinta volta. Nello specifico, i risultati definitivi delle elezioni in Israele vedono per il campo di Netanyahu il Likud raggiungere quota 30 seggi, i partiti ultraortodossi Shas 9 e Giudaismo Unito nella Torah 7, ultradestra di Sionismo religioso 6. Per i partiti contrari a Netanyahu i centristi di Yesh Atid raggiungono 17 seggi, Blu e Bianco 8, la sinistra di laburisti 7 e Meretz 6. Mentre la destra di Yisrael Beitenou arriva a 7 seggi e Nuova Speranza 6. Contro Netanyahu anche la Lista Araba unita che raggiunge 6 seggi. A seguire Yamina con 7 e Ra'am che chiude con 4.
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