Elezioni Usa 2016, Carly Fiorina contro Trump - Affaritaliani.it

Esteri

Elezioni Usa 2016, Carly Fiorina contro Trump

"Penso che le donne, in tutto il Paese, abbiano ben capito cosa ha detto il signor Trump". Cosi' Carly Fiorina si e' guadagnata un applauso scrosciante durante il secondo dibattito delle primarie repubblicane americane e il plauso degli osservatori. In un'intervista al magazine Rolling Stones, Donald Trump aveva offeso la rivale, unica donna tra i repubblicani in corsa per la Casa Bianca, per il suo aspetto dichiarando che nessuna avrebbe votato "per una faccia cosi'". L'ex amministratore delegato della Hewlett-Packarf e' riuscita a trasformare l'offesa in un boomerang, facendo leva sull'elettorato femminile, tanto da costringere il magnate del real estate a correggere il tiro. "Penso che lei abbia una faccia bellissima", ha rettificato Trump durante il dibattito alla biblioteca presidenziale Ronald Reagan. Interpellata poi sul fatto che Trump, se diventasse presidente, avrebbe accesso ai codici nucleari degli Usa, la Fiorina gli ha dato dello showman. "Penso che il signor Trump sia una fantastico intrattenitore - ha attaccato - e' stato incredibile in questo businesss. Io ho molta fiducia nel buon senso dei votanti degli Stati Uniti d'America".

Bush ammette, 40 anni fa ho fumato marijuana - "Quaranta anni fa ho fumato marijuna". L'ammissione e' di Jeb Bush, durante il secondo dibattito per le primare repubblicane in Usa, pressato dal rivale Rand Paul che lo ha accusato di aver condotto una campagna contro la cannabis mentre era governatore della Florida. "Ma c'e' un epidemia di droghe che va ben oltre la marijuana", ha tenuto a precisare Bush che poi ha anche scritto "Scusa mamma" su Twitter. Carly Fiorina, incoronata regina del dibattito dagli esperti, ha detto di aver seppellito una figlia tossicodipendente, precisando che l "marijuana oggi non e' piu' quella fumata da Jeb 40 anni fa" e che la dipendenza "e' un'epidemia che si sta portando via troppi giovani". Il dibattito si e' chiuso con Bush e Donald Trump che, a sorpresa, hanno battutto amichevolmente il cinque. Alla domanda sul nome in codice che ciascun aspirante presidente avrebbe scelto per il Secret Service Jeb Bush ha risposto "sempre pronto". Poi, rivolgendosi a Donald Trump che lo accusa di essere noioso Bush ha detto: "E' piuttosto energetico, non trovi Donald?". E a quel punto e' scattato il cinque. Il magnate del real estate come nome in codice ha indicato "umile", proprio "come" il suo stile.