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Esteri
Fauci, le mail pubbliche raccontano la storia di un vero eroe degli americani

Per tutta la durata della pandemia il professor Anthony Fauci, direttore ottantenne dell'Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive, è stato il volto della fiducia per gli americani, qualcuno in cui credere , qualcuno che aveva il coraggio di contrastare il quasi negazionista Donald Trump, qualcuno che da uomo di scienza dominava la scena mondiale e tracciava la direzione per tutti.

E all’epoca rilasciava interviste, sosteneva dibattiti su tutti i media nazionali ed internazionali dando una verità riconosciuta praticamente da tutti i sanitari nel mondo.

Ora sta succedendo qualcosa di molto diverso perchè le sue mail, migliaia, relative a valutazioni, commenti e opinioni fatte nel cuore dell’esplosione del Coronavirus sono libere sul Washington Post e su BuzzFeed tramite richieste del Freedom of Information Act per poterne avere una valutazione pubblica.

Cosa si è imparato osservando questo tesoro? Alcune saltano all’occhio più di altre e fanno capire lo spessore umano dell’uomo. Umano perchè quello scientifico era riconosciuto da tutti.

Molti cittadini e sanitari gli avevano posto domande specifiche , come ad esempio come pianificare una conferenza scientifica in piena pandemia a luglio e quali sarebbero stati  i danni collaterali.

La risposta dello scienziato è stata semplice “Non c'è modo di saperlo con certezza. Aspetterei fino a maggio per vedere quali sono le dinamiche dell'epidemia a livello globale e poi prenderei la decisione di annullare o meno”.

In un altro caso un americano chiedeva se, essendo stato vaccinato contro la polmonite avrebbe avuto una protezione contro il COVID-19 e nello stesso tempo gli chiedeva scusa per disturbarlo in una fase così delicata. Dopo una sola ora Fauci gli ha risposto, spiegando la differenza tra polmonite virale pura e polmonite batterica, suggerendogli di farsi vaccinare contro la polmonite se aveva più di 65 anni.

"Oh mio Dio-ha detto l’uomo ringraziando Fauci-mai mi sarei mai aspettato di ricevere una risposta cosi veloce dal massimo esperto degli Stati Uniti”.

In un altro caso un collega del National Institutes of Health (NIH) gli aveva scritto a marzo per chiedere se i servizi religiosi del fine settimana dovessero essere cancellati dopo l’identificazione di un caso di contagio.

"Dovresti consigliare al rabbino di annullare i servizi", gli ha risposto Fauci.

E con forza ha pure respinto l’idea che la Casa Bianca lo stesse bloccando.

Due numeri uno della Yale University e del CDA, il Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie, gli avevano scritto agli inizi di marzo dicendo che “Ci sono migliaia di persone in attesa di consigli dal nostro governo su come tenere la social distancing visto che stiamo fallendo nel controllo della malattia e il virus si sta diffondendo   e tutto ciò che vediamo sono solo parole che pensano di far scomparire il virus con la magia”.

La risposta di Fauci è stata rapida e chiara “Sono sorpreso che mi abbiate incluso nella nota. Non mi genufletto a nessuno tranne che alla scienza e dico sempre la mia opinione quando si tratta di salute pubblica. Ho costantemente corretto gli errori di altri e continuerà a farlo».

I due gli hanno risposto quasi scusandosi e dicendo che il messaggio non era diretto lui, anzi lui era l’unica eccezione.

In una recente intervista Fauci ha confermato di aver sempre voluto rispondere a tutti anche se ci voleva molto tempo.

Centinaia di migliaia i messaggi che lo scienziato ha ricevuto e continua a ricevere.

Di ringraziamento soprattutto “Lei fa sempre la cosa giusta e grazie per averci risposto, pregheremo per te”.

Un medico, in un’occasione a maggio, aveva scritto a Fauci: "Nella mia revisione dei dati c'è un'associazione negativa con il fumo. La cessazione dal fumo dovrebbe essere menzionata durante gli annunci pubblici per scoraggiare il fumo?"

Fauci gli ha risposto 20 minuti dopo: "Fumare è terribile in ogni circostanza".

Sicuramente l’uomo non si è mai abituato alla improvvisa celebrità che ha creato molti brand a suo nome, dalle ciambelle Fauci, alle calze, alla fan art Fauci. “Un qualcosa di veramente surreale e che spero finisca presto” ha detto lo scienziato.

Tranne che per un aspetto, sportivo da appassionato di baseball.

Quando è stato invitato ad un sessione di domande sulla pagina Facebook del prima base dei Washington Nationals, Ryan Zimmerman, di cui il virologo è grande fans ha detto immediatamente di si.

Dopo aver organizzato l'intervista, lo staff della ha scritto a Fauci, “Vorrebbe essere invitato ad un primo lancio l'anno prossimo?"

"Pensavo proprio la stessa cosa", ha risposto Fauci e a luglio 2020 con una maschera rossa dei Nats e ha realizzato il primo tiro, francamente un modesto tiro, ma da lui ci si aspettava ben altro in altri termini, e da quel lato è sempre stato un successo.

 

 

 

 

 

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