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Francia 2022 Macron-Le Pen: sondaggio clamoroso, ma attenti a... I numeri

Francia 2022: sondaggio, Macron-Le Pen 51-49% al ballottaggio

Emmanuel Macron e Marine Pen al ballottaggio con un 'gap' sempre piu' esiguo, 51-49%. E' quanto emerge da un nuovo sondaggio YouGov-Datapraxis riportato da New Statesman secondo cui al primo turno il presidente candidato otterrebbe il 26% delle preferenze di voto, seguito dalla leader di Rn al 23%, da Jean-Luc Melenchon al 16% e da Eric Zemmour al 13%. Qualora al ballottaggio andasse il leader di France Insoumise la percentuale di vittoria sarebbe al 58% per Macron e al 42% per il candidato di sinistra. Con Pecresse, 67-33%, con Zemmour 65-35%.

Francia 2022, astensione danno per Le Pen e Melenchon

Dopo che alle regionali del 2021 i due terzi dei francesi hanno disertato le urne, a due giorni dalle presidenziali il rischio di un astensionismo record, anche oltre il 30% e' al centro delle speculazioni, con conseguenze maggiori su Marine Le Pen e Jean-Luc Melenchon. "Le Pen ottiene i suoi migliori risultati nella fascia di eta' tra 25 e 34 anni, nell'elettorato popolare e tra chi non ha titoli di studio. Vedremo se gli ottimi risultati nei sondaggi si trasformeranno in voti domenica" ha detto a Mediapart Nonna Mayer, direttrice di ricerca emerita del Cnrs. Secondo una recente indagine Ipsos-Sopra Steria per France Inter, il 43% dei 25-34 anni potrebbe non andare a votare, contro 15% degli over 70. L'astensionismo riguarderebbe anche il 36% degli operai, il 35% degli impiegati contro il 29% dei dirigenti e il 18% dei pensionati. Lo stesso ragionamento vale anche per il candidato della sinistra radicale di Les Insoumis, Me'lenchon, il cui elettorato e' molto simile a quello della leader del Rassemblement national. Per Jean-Yves Dormagen, professore di scienze politiche, la spiegazione e' piuttosto semplice: sono questi i segmenti dell'elettorato meno politicizzati rispetto alla media. Piu' che altri hanno bisogno di una campagna elettorale ad alta intensita' per riuscire a mobilitarli e quella delle presidenziali 2022 lo e' stata molto meno rispetto alle precedenti. "I piu' mobilitati, invece, sono i moderati, ovvero gli elettori che si riconoscono nei candidati di centro, oggi principalmente Emmanuel Macron. A questi si aggiungono i liberali, piuttosto elitari e pro sistema" ha analizzato Dormagen. "I loro elettori sono piu' anziani, piu' borghesi e votano di piu'. Pertanto Macron, Vale'rie Pe'cresse e Eric Zemmour hanno meno da temere in termini di astensionismo" ha riferito il co-autore di 'La democrazia e l'astensionismo'. Il divario di partecipazione tra alcuni segmenti popolari dell'elettorato che vota maggiormente per Le Pen ed altri sostenitori di Macron o Pe'cresse puo' arrivare fino a 36 punti. Per Je'rome Jaffre', fondatore e direttore del Centro studi e conoscenza dell'opinione pubblica (Cecop), se il forte astensionismo rappresenta un "rischio elettorale per Le Pen, la cui base sociale vi e' piu' soggetta", per Macron il rischio e' "politico: la sera del primo turno potrebbe subire una pioggia di critiche per aver sottovalutato la campagna e rifiutato i dibattiti tra candidati che mobilitano gli elettori".

Francia 2022, rischio 'smobilitazione' dell'elettorato di Macron

In effetti, un altro tema di analisi ricorrente strettamente legato all'astensionismo e' il rischio 'smobilitazione' dell'elettorato di Macron che potrebbe sentire meno fortemente l'utilita' di andare a votare in quanto i sondaggi lo danno ampiamente qualificato al ballottaggio. Un'altra incognita riguarda il fatto che le presidenziali si svolgono durante le vacanze scolastiche di primavera: i dirigenti e professionisti che votano per il candidato di En Marche andranno probabilmente in ferie e solitamente sono quelli piu' propensi a fare una delega pur di votare. A questo punto, nel contesto di un'elezione che globalmente ha poco mobilitato i francesi, e' incerta la percentuale di quanti predisporranno una delega sia per il primo che per il secondo turno, il che significa potenzialmente voti persi per Macron. A confluire nell'astensionismo - o per alcuni nel voto bianco - potrebbero essere anche numerosi elettori della sinistra moderata che non si riconoscono pienamente nella candidatura di Macron e sono poco entusiasti all'idea di votare comunque per candidature come quella della socialista Anne Hidalgo o dell'ambientalista Yannick Jadot. Durante buona parte della campagna elettorale, il secondo turno sembrava inaccessibile ad un candidato di sinistra, giocando a sfavore della mobilitazione dell'elettorato di 'gauche'. La rimonta di Me'lenchon negli ultimi sondaggi potrebbe spingere una parte degli elettori di sinistra ad andare alle urne, altra incognita e variabile del voto di domenica. Tuttavia, come ha ricordato Dormagen, i sondaggi hanno spesso fatto difficolta' a misurare correttamente la partecipazione elettorale: sono i cittadini piu' interessati alla politica e piu' disposti a votare che sono anche quelli piu' propensi a rispondere alle indagini. I sondaggi, invece, raggiungono poco o molto male le categorie piu' distanti dal voto. Per questi motivi alle ultime regionali hanno notevolmente sovrastimato il risultato del partito di Le Pen. "Credo che bisogni essere doppiamente prudenti: prudenti sulla stima dell'astensionismo, ma anche sulle intenzioni di voto. Un'astensione record potrebbe effettivamente modificare i risultati" ha concluso Dormagen.

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