Francia: per Lecornu poco tempo e appoggi esterni - Partito socialista: “Niente fiducia senza lo stop alla riforma delle pensioni” - Retailleau, 'questo governo è una ferita alla democrazia' - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:59

Francia: per Lecornu poco tempo e appoggi esterni - Partito socialista: “Niente fiducia senza lo stop alla riforma delle pensioni” - Retailleau, 'questo governo è una ferita alla democrazia'

Il futuro del governo Lecornu in bilico: il PS condiziona il proprio sostegno a una revisione completa della legge sulle pensioni

di Arianna Conti

Francia: per Lecornu poco tempo e appoggi esterni

Tempi strettissimi per formare il nuovo governo in Francia (lunedì deve essere presentata la legge di bilancio). A costringere il reincaricato Sebastien Lecornu a fare ancora più in fretta, anche il presidente Emmanuel Macron, che lunedì sarà a Sharm el Sheikh alla cerimonia di firma della pace fra Israele e Hamas. Intanto, a Parigi, la politica è in subbuglio: i Repubblicani hanno rifiutato di partecipare al prossimo governo seguendo la linea difesa dal suo presidente, Bruno Retailleau, nonostante le forti divergenze interne emerse tra senatori e deputati ma promettono un appoggio esterno "testo su testo". Stesso appoggio senza partecipazione anche per l'Udi. "A questo punto, non ci sono la fiducia e le condizioni affinché Les Republicains partecipino al governo", ha riconosciuto il partito in una dichiarazione rilasciata dopo una riunione "tempestosa" dell'ufficio politico, secondo diversi partecipanti che hanno segnalato all'AFP accesi scambi di opinioni e persino insulti. Il Lr, tornato al potere un anno fa con la nomina di Michel Barnier a primo ministro, si è limitato a promettere un "sostegno testo per testo" al prossimo governo, affermando di non voler essere "l'artefice del caos". Con questa posizione ufficiale del partito, Bruno Retailleau sta battendo il pugno sul tavolo e tentando di porre fine alle profonde divisioni emerse negli ultimi giorni e che si sono intensificate da quando ieri sera Lecornu è stato riconfermato da Macron. Queste divergenze sono emerse durante una videoconferenza dei parlamentari Lr di oggi, dove i senatori si sono per lo più schierati con la posizione del leader del partito, mentre i parlamentari, minacciati di scioglimento, si sono dichiarati ampiamente favorevoli alla partecipazione. Nella notte tra venerdì e sabato, il gruppo di deputati Lr ha dato un sostegno schiacciante a Sebastien Lecornu. Dopo lo scioglimento del 2024, molti deputati Lr hanno conservato i loro seggi contro il RN nelle circoscrizioni rurali, in gran parte grazie al loro radicamento locale.

Molti non si sentono in debito con il partito, il cui nome spesso non appariva sui manifesti elettorali, e temono di non essere in grado di contenere una nuova ondata di estrema destra in caso di elezioni legislative anticipate. "Fatti eleggere per conto tuo!", ha inveito un deputato contro un leader del partito senza mandato, che ha risposto insultandolo, secondo quanto riportato dalle fonti. Un senatore si è indignato nel vedere in televisione, durante la riunione dell'ufficio politico, il portavoce dei deputati di LR, Vincent Jeanbrun, favorevole alla partecipazione al governo, insieme a Lecornu, che ha fatto la sua prima apparizione a L'Hay-les-Roses, la sua circoscrizione nella regione parigina. Con una cinquantina di membri eletti, i deputati del partito di origine gollista occupano una posizione chiave nell'Assemblea Nazionale e, insieme al blocco macronista, costituiscono la seconda componente del nucleo comune. Il rifiuto di Lr alla mano tesa di Sebastien Lecornu arriva a meno di una settimana dalla decisione contraria dei parlamentari, che domenica scorsa hanno dato il via libera alla loro partecipazione al primo governo di Lecornu. Lo stesso Bruno Retailleau è stato riconfermato ministro dell'Interno, prima di innescare il crollo del governo poche ore dopo, sostenendo che la sua composizione non rifletteva la "rottura" annunciata e indicando specificamente la nomina del macronista Bruno Le Maire a ministro delle Forze Armate. Esponente più popolare dell'esecutivo, Bruno Retailleau si è affermato nel panorama politico sin dal suo arrivo al ministero dell'Interno un anno fa, passando da senatore a candidato alla presidenza. Decidendo di non ricandidarsi a ministro dell'Interno, non avrà più la piattaforma che la sua posizione gli offriva per affermarsi come candidato di destra nel 2027.

Francia: Retailleau, no governo Lecornu. E' ferita a democrazia

Questo governo non s'ha da fare. Ancora una volta il presidente dei Repubblicani, Bruno Retailleau, chiude la porta a un esecutivo guidato da Sebastien Lecornu. Lo aveva fatto la settimana scorsa, tanto da spingere Lecornu a dimissioni lampo 14 ore dopo avere annunciato la sua squadra. E lo ha ripetuto oggi, dopo che il presidente Emmanuel Macron ha rinnovato la fiducia al premier uscente. "Non dobbiamo arrivare a questo governo", ha chiarito Retailleau parlando agli eletti di Lr riuniti in videoconferenza per decidere come procedere, riferisce Le Figaro. "Ho capito ieri sera che con un governo Sebastien Lecornu II, Emmanuel vuole riprendere il controllo come primo ministro. Vuole essere un primo ministro a tempo pieno”, ha detto. Dunque Lr non dovrebbe sostenerlo. “Per me è chiaro ed è grave. Emmanuel Macron agisce come se non ci fossero state elezioni legislative e uno scioglimento a tutti i francesi. È una ferita alla democrazia”, ha insistito. I conservatori però potrebbero tornare a spaccarsi: più d'uno è apparso disponibile ad appoggiare Lecornu.

Francia, il Partito Socialista condiziona la fiducia alla sospensione della riforma pensioni

Il Partito Socialista francese, i cui voti saranno decisivi per la sopravvivenza del nuovo governo di Sébastien Lecornu, ha annunciato alle prime ore di oggi che non intende garantire la fiducia al Primo Ministro in assenza di "una sospensione immediata e completa della riforma delle pensioni".

"Ricordiamo molto chiaramente al Primo Ministro che se nella sua dichiarazione di politica generale non ci sarà la conferma dell'abbandono del 49-3, oltre a misure per proteggere e rafforzare il potere d'acquisto dei francesi e una sospensione immediata e completa della riforma delle pensioni, lo censureremo", ha dichiarato all'AFP il segretario generale del PS Pierre Jouvet, poche ore dopo la riconferma di Sébastien Lecornu.

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