Esteri
Gaza, tregua a rischio. Furia di Israele: "I corpi consegnati non appartengono agli ostaggi"
Le autorità di Tel Aviv: "Non ci fermeremo fino a quando non avranno tutti una degna sepoltura"

Gaza, tra corpi scambiati e 500 violazioni del cessate il fuoco: la guerra rischia di riprendere
Nuove tensioni tra Israele e Hamas e tregua appesa a un filo. Le autorità di Tel Aviv protestano per la riconsegna dei resti di alcuni corpi degli ostaggi che erano nelle mani dei terroristi, le analisi certificano che non si tratta delle persone che mancano ancora all'appello. I "reperti" umani consegnati ieri da Hamas a Israele per essere analizzati non appartengono a nessuno dei due ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, aggiungendo che le famiglie sono state aggiornate. La fazione palestinese deve ancora restituire i corpi dell'israeliano Ran Gvili e del thailandese Sudthisak Rinthalak. "Gli sforzi per il loro rientro non cesseranno fino al completamento della missione, per garantire loro una degna sepoltura in patria", conclude l'ufficio del premier. I resti trasferiti ieri in Israele dalla Striscia. I corpi di Ran Gwaily e Sutthisak Rinthalak sono ancora trattenuti a Gaza, ormai da 789 giorni, riportano i media israeliani.
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Israele ha violato l'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza almeno 500 volte e gli aiuti che stanno arrivando nell'enclave coprono soltanto il 20 per cento delle reali necessita' della popolazione. Questo è quanto ha dichiarato il ministro degli Affari esteri giordano Ayman Safadi, ribadendo che la massima priorita' di Amman e' quella di porre fine alle violenze nel territorio palestinese. Intervenendo durante una discussione sul bilancio del ministero degli Esteri con la commissione Finanze della Camera bassa, Safadi ha affermato che il ministero sta lavorando per rafforzare la riconciliazione nazionale e contribuire a creare un ambiente regionale sicuro e stabile.
