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Esteri
Gb, disoccupazione ai minimi da 42 anni. Fuori dall'Ue si sta meglio

Smentite le Cassandre di Bruxelles. E' proprio il caso di dirlo. Nonostante le difficoltà politiche di Theresa May, che guida un governo che sta in piedi con l'appoggio esterno del partitino unionista dell'Ulster, e i recenti attentati terroristici il Regno Unito sta attraversando una fase di prosperità economica che non si vedeva da moltissimi anni. Tutto il contrario di chi, in Europa e in Italia, affermava che l'uscita dall'Ue sarebbe stata una tragedia per Londra e l'economia britannica. A quanto pare non è affatto così e, stando ai numeri, il Regno Unito corre proprio grazie alla Brexit.

Ma vediamo cosa dicono i dati macro-economici. Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito è sceso al 4,5% a maggio, il minimo da 42 anni. Ad aprile era al 4,6%. Nei tre mesi da marzo a maggio i disoccupati sono scesi di 152.000 unità rispetto a un anno prima a 1,49 milioni di unità. Gli occupati sono saliti di 324.000 unità a 32,01 milioni di unità. Circa il 74,9% della popolazione britannica tra i 16 e i 64 anni ha ricoperto un impiego durante questo periodo, il livello più alto dal 1971 quando questo tipo di statistica è stata avviata.

Ma non finisce qui. I salari medi nel Regno Unito sono cresciuti del 2% nel trimestre che si è concluso a fine maggio. Le attese degli analisti erano per una crescita leggermente più contenuta, nell'ordine dell'1,8 per cento.

Gb, Broadbent (BoE): non sono ancora pronto a votare per aumento tassi

Il vicegovernatore della Bank of England Ben Broadbent si e' detto 'non ancora pronto' a votare per un aumento dei tassi di interesse. In un'intervista al giornale scozzese 'The Press and Journal', Broadbent, che e' uno dei tre vice di Mark Carney, ha spiegato che l'umore dei vari settori imprenditoriali e' centrale nella sua analisi e che per il Comitato di politica monetaria della BoE e' molto difficile stabilire se ci sia stato un miglioramento significativo. 'Secondo la mia opinione - ha precisato - e' complicato al momento prendere la decisione' di alzare i tassi, 'io non sono ancora pronto a farlo'.

INTANTO E' DI NUOVO SCONTRO CON BRUXELLES SUI COSTI DELLA BREXIT

Brexit, Barnier: pagamento 'conto' è questione di fiducia

"E' una questione di fiducia" che la Gran Bretagna rispetti gli obblighi finanziari presi con l'Ue, perche' altrimenti "come si puo' costruire una relazione sulla durata nel lungo termine con un Paese se non c'e' la fiducia?". E' la linea rossa tracciata dal caponegoziatore Ue Michel Barnier in merito al rifiuto di Londra di pagare la 'fattura Ue'. "Non accetto che si parli di ricatto e non e' una punizione ne' una vendetta" ma "e' solo questione di saldare i conti, e come ogni separazione costa cara", ha detto Barnier.

Brexit, Verhofstadt: Gb riconosca che deve pagare il conto

Prima del round negoziale della prossima settimana che sara' incentrato sui diritti dei cittadini, il Regno Unito deve riconoscere che dovra' pagare il conto della Brexit, e in particolare gli impegni finanziari assunti come membro dell'Unione europea, ha detto Guy Verhofstadt, coordinatore dell'Europarlamento sulla Brexit. "Sull'accordo finanziario, l'Ue non ha ricevuto una posizione dal Regno Unito. Non sappiamo nemmeno se il Regno Unito riconosca il fatto che c'e' un accordo finanziario da fare", ha detto Verhfostadt durante un'audizione con i deputati europei. Secondo il coordinatore dell'Europarlamento per la Brexit, "questa incertezza deve scomparire il piu' presto possibile, prima dell'inizio del negoziato" la prossima settimana. "Non si puo' iniziare il negoziato su una questione, senza riconoscere che bisogna negoziare sul resto", ha avvertito Verhofstadt.
 

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