A- A+
Esteri
Governo spagnolo, con Sanchez boccata d'aria fresca. E in Italia...

Il nuovo scenario culturale e politico, che non sembra incuriosire i grandi media italiani, apertosi in Spagna con il governo socialista minoritario di Pedro Sanchez, sconfessa il mantra neoliberista che ha dominato, in Europa, nell'ultimo ventennio 'The is no alternative' (Tna) ossia 'non c'è nessuna alternativa' al centro-sinistra: senza il centro non si governa.

Sanchez, grazie all'intesa, mai perseguita dallo stesso Psoe, con i movimenti populisti di sinistra (Podemos), con i partiti/movimenti indipendentisti catalani (Erc e PdeCat); con formazioni centriste, i radicali di Bildu e i valenziani di Compromìs e conservatrici, il Partito nazionalista basco, è riuscito nell'impresa impossibile di mandare a casa, con la 'mocion de censura', il Premier Mariano Rajoy, leader del Partido Popular, appoggiato da Cuidadanos, formazione centrista contraria all'indipendenza della Catalogna.

L'opera di Sanchez - simile per metodo alla 'geringonça' di Antonio Costa, il Premier portoghese del governo socialista minoritario che è sostenuto dall'esterno dal Pcp e dal Bloco de Esquerda - di negoziazione, tessitura, mediazione e composizione dei rispettivi punti di vista con i movimenti populisti di diversa estrazione, alla fine è stata premiata.

Sì Se Puede, Adiòs Rajoy, Adiòs Partido Popular, travolto dalla sentenza 'Gürtel' che ha condannato a 351 anni di carcere diversi membri del Partido popular per aver beneficiato di fondi neri, derivanti dal sistema di corruzione sugli appalti pubblici.

Se la sentenza 'Gürtel' è stata il grimaldello per cacciare Rajoy dal Palazzo della Moncloa, molto si è fatto sentire, indirettamente, il sentimento popolare di acuto malessere per i disastrosi risultati - diseguaglianze economico-sociali, precarietà dell'occupazione, limitazioni delle libertà fondamentali, esproprio dei diritti sociali e civili, fino all'assurda sentenza dello stupro di gruppo ridotto ad abuso - di un governo catto-liberista giunto al capolinea.

La bozza del programma, la geringonça portoghese, annunciata dai firmatari della 'mocion de censura', pare concentrarsi su alcune misure modeste ma urgenti: la revisione della 'Legge della museruola' ('Ley Mordaza'), voluta dal governo Rajoy per contrastare il dissenso e le manifestazioni; l'universalizzazione del sistema di assistenza; la libertà d'informazione della radio e della televisione.

Certo, lo scenario politico è incerto e pieno di difficoltà, a cominciare dalla crisi catalana, ma promettente: oggi c'è la volontà di un dialogo per cercare - è la promessa di Sanchez - una soluzione politica, sia per uscire dal conflitto giudiziario e sia per porre fine al controllo della Generalitat, il sistema amministrativo-istituzionale della Catalogna.

Quattro anni fa a Bologna, Sanchez era sul palco della festa dell'Unità insieme ai leader della sinistra europea: il leader del Pd Matteo Renzi, il francese Manuel Valls, l'olandese Diedrik Samson, tutti in camicia bianca, a simboleggiare la nuova classe dirigente.

Quattro anni dopo, in piedi resta il Premier spagnolo che, 'diversamente socialista' rispetto agli altri tre, pur tra alti e bassi, ha saputo meglio intercettare la forte domanda di cambiamento presente nella società e capire il sentimento popolare di sofferenza al quale si è rapportato con coraggio, senza pregiudizi, senza ritirarsi nella torre d'avorio a mangiar pop corn, anche se rappresentato dai diversi movimenti populisti.

Certo, i margini di manovra del governo minoritario socialista sono limitati, fino alla fine dell'anno, dal mantenimento della Legge di bilancio di 'austerità' del Partido Popular, ma nonostante questi limiti, sono possibili alcune riforme progressiste in campo sociale e civile: e questa possibile inversione di rotta, per la Spagna, sarà una boccata d'aria pulita e fresca.

E sarà una 'lectio magistralis' per i partiti socialisti e socialdemocratici in declino in Europa per aver abdicato alla ragione d'essere della sinistra: l'analisi e la critica del capitalismo oggi finanziario e globale, e ai valori fondanti del socialismo: uguaglianza, libertà, giustizia sociale e politica, emancipazione e laicità, per abbracciare l'ideologia neoliberista: è in questo 'vuoto' della sinistra che sono emersi i vari populismi, con i quali, pazientemente, selettivamente, non si può non rapportarsi e cercare, di volta in volta, un dialogo per il possibile cambiamento.

Tags:
governogoverno sanchezgoverno lega m5sgoverno m5s lega





in evidenza
Affari in rete

Guarda il video

Affari in rete


in vetrina
Belen paparazzata col nuovo fidanzato. Ecco chi è l'amore misterioso

Belen paparazzata col nuovo fidanzato. Ecco chi è l'amore misterioso


motori
Dacia rivoluziona il nuovo Duster, più tecnologico e sostenibile

Dacia rivoluziona il nuovo Duster, più tecnologico e sostenibile

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.