Esteri
Guerra Ucraina, tesoro di Putin: mappa. Caccia agli yacht? Rischio boomerang
Figlie, ex amanti, donne delle pulizie: la lista delle ville europee forse controllate dallo zar. L'Italia rischia grosse spese per il sequestro dei beni
Da Biarritz al Mediterraneo fino a Lugano: la mappa del tesoro europeo di Putin
Ci sono anche le figlie e una ex donna delle pulizie di San Pietroburgo tra i beneficiari delle numerose ville che sarebbero in realtà sotto il controllo di Vladimir Putin in giro per l'Europa. Lo scive oggi la Stampa, in un retroscena nel quale si traccia la mappa delle proprietà che vengono attribuite al presidente russo e che compongono un vero e proprio tesoro "nei posti più belli della dolce vita occidentale.
Putin ha sempre negato di avere beni in Europa. "Ma non parlava di ex moglie, amanti, ex amanti, figlie. Non c’è solo la villa a Biarritz, che secondo il registro immobiliare francese è stata intestata dal 2007 al 2012 a Gennady Timchenko (uno degli amici di giovinezza di Putin, al quale l’Italia di Mario Draghi ha appena sequestrato un enorme yacht in Liguria), e poi è stata trasferita a Kirill Shamalov, allora marito (oggi ex) di Katerina Tikhonova, figlia di Putin", scrive la Stampa, che aggiunge: "C’è un’altra villa vicinissima a Biarritz, ad Anglet, 450 metri quadrati, quattro camere da letto, grande terrazzo, un parco privato di cinquemila metri quadrati con piscina all'aperto e padiglione per ascoltare musica con gli amici, valore almeno 7 milioni: secondo i registri comunali visionati dal consorzio OCCRP appartiene ad Artur Ocheretny, un uomo la cui fortuna non giustifica il possesso di questo bene, e chi è Ocheretny? È ritenuto molto vicino a Lyudmila, la prima moglie di Putin".
E ancora. "Nei Pandora Papers emersero documenti (pubblicati dal Washington Post) secondo cui Svetlana Krivonogikh, 46 anni, una ex donna delle pulizie a San Pietroburgo, sarebbe diventata proprietaria di un appartamento da 4,1 milioni di dollari a strapiombo sul Mediterraneo, attraverso una società offshore creata alle Virgin Islands, poche settimane dopo aver partorito una bambina" scrive il quotidiano di Torino. Secondo la Stampa c’è anche una villa "speciale" a Collina D’Oro a Lugano, "a un passo da Italia e Francia, con statue di bronzo che raffigurano una ginnasta, sei camere da letto, otto bagni, vista frontale sul lago, circondata da fitta vegetazione sugli altri lati. Si chiama La Perla della Collina, valore 15 milioni".
Ma intanto bisogna fare attenzione al rischio boomerang sulla caccia partita contro i beni degli oligarchi russi e dello stesso Putin, sostiene il Fatto Quotidiano. "La gestione di questi beni, per l’Italia, si potrebbe rivelare una grana ben più complicata delle operazioni di freezing, basate sulle sanzioni emesse dall’Unione europea dopo l’invasione dell’Ucraina", scrive il Fatto. "I costi vivi di alcuni tra questi asset si stanno rivelando infatti enormi, l’amminis trazione quotidiana complicatissima. E i ricorsi legali, un domani, potrebbero ritorcersi contro le autorità che hanno bloccato quei beni. Il vero interrogativo riguarda cosa succederà quando dovessero decadere le sanzioni: chi pagherà il costo delle spese? Per adesso, anticipa l’Agenzia del Demanio". Ma un domani, secondo il Fatto, le aziende rischiano penali severissime.
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