Esteri
Guerra Ucraina, Trump: "Putin non si fermerà, rischio Terza guerra mondiale"
Trump ha tenuto un comizio in cui ha lasciato intendere una nuova candidatura alla Casa Bianca ma la conferma arriverà dopo le elezioni di novembre
Trump: "Putin non si fermerà. Io ero l'unico che poteva parlargli. Se fossi stato alla Casa Bianca la Russia non avrebbe mai attaccato l'Ucraina"
''Se pensate che Putin si fermerà, andrà sempre peggio. Non lo accetterà e non abbiamo nessuno che gli parli. Avevate qualcuno che poteva parlare con lui ed ero io". Lo ha dichiarato l'ex presidente americano, Donald Trump, in un passaggio del suo comizio a Florence, nella Carolina del Sud, dedicato alla crisi in Ucraina. Trump, riportano i media americani, ha criticato la gestione da parte del presidente Joe Biden del ruolo degli Stati Uniti nel conflitto tra Russia e Ucraina, dicendosi convinto della possibilità che possa scoppiare una terza guerra mondiale.
E ha aggiunto: "Nessuno mai è stato più duro di me con la Russia. Sono quello che ha fermato l'oleodotto, che ha imposto tutte le sanzioni e che non ha attaccato durante la nostra Amministrazione". L'ex presidente ha quindi sottolineato di essere stato "l'unico presidente in quasi quattro decenni a non portare l'America in nuovi conflitti".
Ucraina, Trump: "C'è il rischio di una Terza guerra Mondiale"
Donald Trump non ha ancora ufficializzato la sua candidatura ma ha promesso ai suoi sostenitori, riuniti a Florence, South Carolina, che i repubblicani riprenderanno il Congresso, la Camera, il Senato, e nel 2024, anno delle presidenziali, la "bellissima Casa Bianca". Ma intanto sull'Ucraina, ha evocato scenari inquietanti: "Non mi piace diffondere paura, ma questo conflitto puo' portarci alla Terza guerra Mondiale".
Il tycoon ha detto che gli Stati Uniti devono far capire al presidente russo Vladimir Putin che affrontera' "cocenti conseguenze" se non fermera' l'attacco all'Ucraina. "Io - ha aggiunto - sono l'unico presidente in quattro decenni che non ha fatto entrare gli Stati Uniti in un conflitto. Con me l'America era rispettata, con Joe Biden non e' ne' temuta ne' rispettata". Alla fine, l'ex presidente ha parlato per meno di un'ora, e' sembrato meno ispirato rispetto a precedenti comizi in Texas e Arizona, le due altre tappe di questo tour del 2022. Ma ha lanciato un paio di messaggi forti.
Con quel riferimento alla "bellissima Casa Bianca" e' stato un po' come se il tycoon si fosse candidato, ma probabilmente lo fara' dopo il risultato delle elezioni di novembre, quando sapra' di poter contare su un Congresso in mano ai repubblicani, dati per grandi favoriti, sia alla Camera sia al Senato, dai molti sondaggi, compresi quelli allestiti dai progressisti. Quello, ha fatto capire Trump - e questo e' il secondo messaggio - potrebbe essere il momento in cui i conservatori sferreranno l'attacco ai regolamenti elettorali per 'sigillare la vittoria', anche forzando la mano.
L'ex presidente ha detto che, con il pieno controllo del Congresso, verranno prese "misure" per "garantire elezioni regolari". "Noi - ha promesso. - dobbiamo assicurarci che i radicali democratici non possano rubare le elezioni, dobbiamo fare in modo che ogni elezione sia sicura e corretta. Ce le hanno rubate gia' e non possiamo permettere che risucceda ancora". In che modo non lo ha spiegato, ma deve essere suonato un campanello d'allarme per i Democratici, gia' preoccupati dalle restrizioni di voto adottate in molti Stati a guida repubblicana.
"Tra otto mesi - ha aggiunto - il popolo della South Carolina mandera' a casa i radicali democratici. E tutti insieme metteremo fine una volta per tutte alla carriera di Nancy Pelosi (la leader democratica, Speaker della Camera, ndr)". Per il resto, Trump ha sfoderato il solito repertorio: ha rilanciato le accuse di brogli, ribadito che difendera' la libera circolazione delle armi e la Costituzione, e che spingera' perche' si insegni "storia patriottica" nelle scuole. Ha definito il ritiro dall'Afghanistan uno degli "eventi piu' bui della storia americana", invocato la chiusura dei confini a sud per fermare l'"invasione di clandestini" e promesso di fermare il "bagno di sangue" che sconvolge le citta' a guida democratica, "travolte dalla criminalita'".