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Esteri
Iran, l'idea di Trump sull'accordo: "Ritrattare e non cancellare"

Nonostante le parole pronunciate all'Assemblea Generale dell'Onu, quando ha definito l'accordo sul nucleare iraniano "imbarazzante per gli americani", l'idea del presidente degli Stati Uniti Donald Trump riguardo non e' annullare del tutto l'intesa. E' quanto rivela il New York Times, spiegando che Trump sta forzando la mano per convincere gli alleati a far pressioni sull'Iran per tornare al tavolo e negoziare un nuovo compromesso. Le preoccupazioni di Trump, scrive il quotidiano statunitense, riguardano due punti: la durata dell'accordo e lo sviluppo di missili balistici in Iran. Il Piano d'azione congiunto globale (Pacg), questo il nome del patto stipulato nel 2015, prevede che Teheran metta un freno al suo programma nucleare in cambio dell'abolizione delle sanzioni internazionali. Le disposizioni, che riguardano diversi aspetti dell'armamento nucleare attraverso l'arricchimento dell'uranio, hanno scadenze differenti: alcune sono temporanee, altre definitive. E l'accordo sul nucleare non impedisce all'Iran di sviluppare la tecnologia missilistica. Proprio per queste ragioni Trump spinge per ritrattare.

Fino al 15 ottobre, rivela il Nyt, il presidente statunitense ha tempo per firmare il documento che certifica che l'Iran sta mantenendo fede al Pacg e che l'accordo rimane valido per gli Usa. Si tratta di un passaggio che, da quando si e' insediato alla Casa Bianca, Trump ha gia' fatto due volte. Ma nelle prossime settimane non e' scontato che le cose vadano allo stesso modo. Mercoledi', infatti, a chi gli chiedeva se avesse gia' deciso cosa fare Trump ha risposto di si', senza pero' voler rivelare di piu'.

   Nel caso in cui decidesse di non certificare il rispetto dell'accordo, la palla passerebbe al Congresso che avrebbe allora 60 giorni per imporre nuovamente sanzioni all'Iran, un atto che di fatto metterebbe gli Stati Uniti fuori dal Pacg. Secondo il quotidiano newyorkese, la suspense creata da Trump potrebbe voler indurre gli altri firmatari a sedersi attorno a un tavolo per ridiscutere alcuni termini del compromesso. In particolare, alla fine The Donald potrebbe decidere di firmare la certificazione del prossimo 15 ottobre, valida per 90 giorni, in cambio della promessa di riaprire i negoziati.

L'Iran rifiuta senza mezzi termini l'ipotesi di cambiare i termini dell'accordo: "Potremmo cominciare ad arricchire l'uranio" ha detto il presidente Hassan Rohani", mentre la comunita' internazionale si divide. Federica Mogherini, rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri, ha chiarito che "non c'e' bisogno di rinegoziare nulla, perche' l'intesa sta funzionando", mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha aperto la porta all'aggiunta di alcune condizioni, senza pero' mettere in discussione l'intero compromesso perche' "e' un buon accordo". Dalla parte di Trump c'e' il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui il patto "va cambiato o cancellato".

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