Esteri
Israele, 75 anni fa la nascita dello Stato. Una storia scritta con il sangue

Dalla dichiarazione d'indipendenza, passando per i venti insurrezionali sul fronte dell'impero Ottomano fino al conflitto con la Palestina
Frutto di mesi di incontri fra diplomatici inglesi ed esponenti di spicco della comunità ebraica internazionale, nel documento veniva manifestata la piena simpatia per le aspirazioni sioniste. "Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico, e si adopererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni".
La missiva si chiudeva con la preghiera da parte del ministro di condividere il messaggio con la federazione sionista. L’11 dicembre 1917 l’armata britannica, comandata dal generale Edmund Allenby sconfiggeva l’esercito ottomano nella battaglia di Gerusalemme e conquistava la Città Santa. Quando Allenby entra in città, al suo fianco si trova l’Unità militare giudaica, posta sotto l’alto comando britannico. Fra i membri che la componevano c’era un giovane David Ben Gurion e Nehemiah Rabin, padre di Yitzhak Rabin.
Eppure, due anni prima, per garantirsi il sostegno contro l'Impero Ottomano, la Gran Bretagna, già firmataria dell'accordo segreto degli Stretti, che prevedeva che in caso di vittoria della Triplice Intesa – Francia, Russia e Gran Bretagna- Costantinopoli e i Dardanelli sarebbero stati assegnati alla Russia, aveva fatto un'altra promessa, in netto contrasto con quella proposta ai sionisti.