Esteri
Kiev, il dramma dell’ospedale pediatrico. "Bimbi malati di cancro all'estero"



E ora in tanti soffrono di stress post traumatico. Le loro storie parlano di speranze deluse e di indicibili sofferenze
Kiev, i bimbi malati di cancro costretti ad andare all'estero per curarsi
La guerra in Ucraina continua senza sosta e il terribile attacco dell'8 luglio, con il bombardamento di un ospedale pediatrico con bambini malati di tumore in cura, sta avendo conseguenze anche a livello internazionale. Nel vertice Nato in corso a Washington, diversi Paesi tra cui l'Italia, si sono impegnati a fornire difese aeree a Zelensky, proprio per cercare di difendere i civili dagli attacchi dei russi. Sotto le macerie dell'ospedale Okhmatdyt sono stati trovati anche bambini e quelli che si sono salvati sono ancora più sotto choc. I bambini malati - riporta Il Corriere della Sera - sono stati indirizzati all’Istituto locale per la cura del cancro. "Ma non è la stessa cosa dell’Okhmatdyt, che era famoso in tutto il mondo per essere specializzato con i bambini. Magari troveremo posto in un ospedale all’estero", dice la mamma di una bambina in cura.
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Le loro storie raccontano di speranze deluse, operazioni non risolutive, attese, sofferenze indicibili. Oxana ha 39 anni e spiega del suo piccolo Nikita: da sette mesi ha un tumore alle ossa. "L’esplosione - dice la donna a Il Corriere - ha scosso più lei del bambino. Lui ha pianto un poco, adesso è tranquillo. Lei invece si è come dimenticata che aveva accettato la situazione, da ieri ha ripreso a parlare non più di sonniferi e sedativi, ma piuttosto di chemio risolutive. Non sappiamo se sia meglio lasciarla nelle sue illusioni o meno", dice la psicologa Julia Tkachenko, che da due giorni è mobilitata a tempo pieno per fare fronte all’emergenza.