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Libia, l'ambasciatore russo attacca: i raid Usa anti-Isis sono "illegali"

L'ambasciatore russo in Libia, Ivan Molotkov, ha dichiarato che i raid aerei statunitensi in Libia "non presentano elementi di legalita'". In una dichiarazione all'agenzia di stampa "Interfax", Molotkov ha detto che "dal punto di vista del diritto", e' difficile individuare elementi di legalita' negli attacchi Usa. "Attualmente in Libia e' difficile palare di diritto", ha aggiunto Molotkov. Secondo l'agenzia "Interfax", gli Usa avrebbero risposto alle dichiarazioni del diplomatico russo: un rappresentante del Dipartimento di Stato ha affermato che Washington respinge le accuse russe, appellandosi al diritto di autodifesa. "Gli Stati Uniti hanno la possibilita' di usare la forza militare contro i militanti islamisti in Libia come auto-difesa nel quadro del conflitto armato in corso contro lo Stato islamico", ha dichiarato il rappresentante del Dipartimento di Stato.

L'ambasciatore russo in Libia, Ivan Molotkov, ha dichiarato che i raid aerei statunitensi in Libia "non presentano elementi di legalita'". In una dichiarazione all'agenzia di stampa "Interfax", Molotkov ha detto che "dal punto di vista del diritto", e' difficile individuare elementi di legalita' negli attacchi Usa. "Attualmente in Libia e' difficile palare di diritto", ha aggiunto Molotkov. Secondo l'agenzia "Interfax", gli Usa avrebbero risposto alle dichiarazioni del diplomatico russo: un rappresentante del Dipartimento di Stato ha affermato che Washington respinge le accuse russe, appellandosi al diritto di autodifesa. "Gli Stati Uniti hanno la possibilita' di usare la forza militare contro i militanti islamisti in Libia come auto-difesa nel quadro del conflitto armato in corso contro lo Stato islamico", ha dichiarato il rappresentante del Dipartimento di Stato.

L'Italia nella campagna di Libia. Gentiloni: "Sigonella? Valuteremo"

Libia, parla Gentiloni. "Valuteremo se ci saranno richieste, naturalmente se prenderemo decisioni ne informeremo il Parlamento". Cosi' il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Uno Mattina dopo i raid Usa in Libia, alla domanda sull'ipotesi dell'uso della base di Sigonella. "La cosa che gli italiani devono sapere - ha detto - è che si tratta di interventi mirati contro le posizioni dell'Isis attorno a Sirte, città costiera diventata la roccaforte di Daesh in Libia". "Credo sia un fatto molto positivo che gli americani abbiano deciso di intervenire".

Il governo italiano si augura che l'intervento americano in Libia sia "risolutivo" anche perchè la Libia è il Paese da cui proviene il 90% dei migranti che giungono sulle nostre coste e dunque la sua stabilizzazione e' particolarmente importante, ha aggiunto Gentiloni che ha sintetizzato così la posizione del governo italiano all'indomani della notizia dei primi raid statunitensi contro le postazioni jihadiste a Sirte. "Il Daesh è concentrato in 4-5 compound", non sarà "facile" sradicarlo, ma questo "sarebbe una messaggio molto forte non solo contro il terrorismo ma per la stabilizzazione della Libia".

L’operazione contro gli estremisti dell’Isis entra dunque nella fase calda e l’Italia certamente giocherà un ruolo, sia pur senza stare in prima linea, almeno in questo momento. Per i primi attacchi si è scelto di utilizzare le basi militari in Giordania e le unità navali americane schierate nel Mediterraneo. Ma il comando Usa ha già fatto sapere che i raid andranno avanti e dunque sarà necessario poter contare su altri luoghi di decollo. L’ok all’utilizzo della base di Sigonella era già stato concesso qualche settimana fa. Ed entro la fine del mese, nonostante la cautela espressa da Gentiloni, i droni armati potrebbero decollare proprio dall’aeroporto militare siciliano.

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italia si prepara a campagna militare in libiagentiloni su sigonellacaccia raid





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