Esteri
Macron e Von der Leyen presentano un piano da 500 milioni per attrarre ricercatori in Europa
L'iniziativa chiamata Choose Europe è stata presentata dalla presidente della Commissione europea, in un evento con il presidente francese, Emmanuel Macron, all'Università La Sorbona di Parigi

Emmanuel Macron
Ricerca, Bruxelles investe 500 milioni per attrarre i migliori cervelli nel continente
"Eccellente riunione con il presidente francese Emmanuel Macron dopo la conferenza Choose Europe for Science. Abbiamo affrontato le grandi sfide geopolitiche. In un mondo in pieno cambiamento, soprattutto sul piano commerciale, la nostra prosperità dipenderà dalla nostra unità, dalla nostra capacità di stringere partenariati solidi e dalla forza del nostro mercato interno". Lo afferma su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
"Abbiamo anche discusso dei nostri sforzi per rafforzare la sicurezza del nostro continente con il piano per potenziare l'industria europea della difesa entro il 2030. Infine, più che mai, siamo pienamente al fianco dell'Ucraina, con le parole, ma soprattutto con i fatti: sostegno militare rafforzato, cooperazione accresciuta tra le nostre industrie della difesa, intensificazione della pressione sulla Russia e un accompagnamento deciso verso l'Unione europea", aggiunge.
L'Unione europea vuole diventare "il rifugio" per i ricercatori e gli scienziati di tutto il mondo. E per farlo ha stanziato 500 milioni di euro per il periodo 2025-2027. L'iniziativa - chiamata Choose Europe - è stata presentata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un evento con il presidente francese, Emmanuel Macron, all'Università La Sorbona di Parigi. E non viene pubblicizzata come risposta alle politiche dell'amministrazione americana di Donald Trump ma viene difficile non pensarlo.
Choose Europe è costruita su quattro pilastri: garantire che la scienza in Europa rimanga aperta e libera; fornire i giusti finanziamenti; accelerare il passaggio dalla scienza rivoluzionaria all'innovazione trasformativa e, infine, rendere più facile e più attraente l'ingresso in Europa per la ricerca. "La prima priorità è garantire che la scienza in Europa resti aperta e libera", ha dichiarato von der Leyen. Una risposta implicita alle derive che altrove minacciano l’autonomia della ricerca. "La scienza non ha passaporto, né genere, né etnia o partito politico. È uno dei beni globali più preziosi e deve essere protetto", ha affermato. "Sfortunatamente il ruolo della scienza nel mondo odierno è messo in discussione. L'investimento nella ricerca fondamentale, libera e aperta è messo in discussione. Che gigantesco errore di valutazione", ha ammonito.
Per rendere l’Europa un polo globale per ricercatori e innovatori, la Commissione propone un "super grant" di 7 anni gestito dal Consiglio europeo della ricerca (Erc), destinato ai migliori profili scientifici a livello globale. Inoltre, verrà raddoppiato il contributo integrativo per i ricercatori che decidono di trasferirsi in Europa, con estensione anche al 2026 e 2027. "Siamo leader nella scienza e nelle tecnologie verdi, in salute, economia, ingegneria, robotica e biotecnologia. Ma vogliamo restarlo, ed è per questo che lanciamo Choose Europe", ha spiegato von der Leyen.
Per accelerare il passaggio dall’innovazione scientifica all’applicazione concreta verranno presentati due nuovi strumenti legislativi: il primo European Innovation Act e una strategia per startup e scaleup europee. L’obiettivo è abbattere le barriere normative e favorire l’accesso al capitale di rischio, creando un ecosistema che favorisca lo sviluppo di imprese tecnologiche competitive su scala globale.
Al fianco della presidente della Commissione, il presidente francese Emmanuel Macron ha rilanciato il tema in una prospettiva geopolitica ancora più esplicita: "Ogni volta che creiamo dipendenze, creiamo vassallaggio. Non esiste un vassallaggio felice", ha dichiarato, sottolineando come l’Europa abbia fallito in passato nella costruzione di infrastrutture strategiche, come un cloud sovrano o una copertura satellitare autonoma. Citando il rapporto Draghi sulla competitività, Macron ha ribadito che l’indipendenza strategica europea passa da una scienza forte e autonoma, in grado di emanciparsi da modelli esterni.
Il suo riferimento implicito – ma chiaro – è alle recenti restrizioni statunitensi su programmi accademici legati alla diversità o al blocco dei visti per ricercatori stranieri. "Eppure ci troviamo esattamente lì", ha affermato. "Non esiste una democrazia che possa durare a lungo se non esiste una scienza libera e aperta. È ciò che permette di distinguere il vero dal falso", ha detto Macron, mettendo in guardia contro i rischi delle "democrazie liquide" dove la verità diventa opinabile e il terreno fertile per complottismi e disinformazione.
Von der Leyen e Macron convergono sulla necessità di trasformare l’Europa in un rifugio globale per la scienza, in grado di proteggere e valorizzare la diversità, l’integrità e l’indipendenza del sapere. Choose Europe si presenta come una strategia di lungo respiro, che lega insieme scienza, libertà, democrazia e competitività. "Se amate la libertà, venite ad aiutarci a rimanere liberi. A fare ricerca qui. A investire nel nostro futuro", ha fatto appello Macron, rivolgendosi idealmente a tutti i ricercatori del mondo.