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Nucleare,445 reattori nel mondo. Cina&co ci puntano per abbassare le emissioni
Foto di repertorio della centrale nucleare di Tianwan, Cina

La proposta di rilanciare l'energia nucleare è costata al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, anche qualche minaccia di morte arrivata via web.  "Al momento il nucleare pulito non c'è, quindi non è tra le opzioni: tuttavia, come per tutte le tecnologie ritengo sia necessario andare a fondo, e non lasciare nulla di intentato per arrivare a fonti di energia che non producono gas serra", ha detto Cingolani a Cernobbio dopo la polemica, che ha coinvolto partiti politici, industriali, ambientalisti e persino vescovi. 

NUCLEARE, 445 REATTORI IN TUTTO IL MONDO E 50 IN COSTRUZIONE

Insomma, bisogna studiare, anche perché la tecnologia necessaria al momento in Italia non c'è. Eppure, l'idea di Cingolani non sembra certo campata per aria. Anzi, diversi paesi alle prese con la minaccia del cambiamento climatico da una parte e il crescente bisogno di energia pulita dall'altra, stanno approfondendo o rivalutando il loro approccio al nucleare. Vediamo qualche numero. Allo stato attuale l'energia nucleare fornisce circa il 10% dell'elettricità globale attraverso 445 centrali. Circa altri 50 centrali sono in fase di costruzione. Quando saranno operative innalzeranno dunque più o meno del 15% la capacità attuale.

Nonostante le frequenti polemiche sulla sicurezza, per la memoria di alcuni tragici incidenti, il nucleare è al momento la seconda fonte mondiale di energia a bassa fonte di carbonio, il 29% del totale nel 2018. Al momento sono 32 i paesi in tutto il mondo che hanno centrali di energia nucleare attive. Anche l'Italia, nonostante non abbia centrali operative, dipende almeno in parte dall'energia generata dal nucleare. Il nostro paese ottiene infatti quasi il 10% della sua elettricità da energia nucleare importata.

LA MAPPA DELLE CENTRALI NUCLEARI NEL MONDO

L'energia nucleare totale prodotta nel 2020 è stata in lieve ribasso rispetto al 2019, dopo sette anni consecutivi di aumento. Ma anche durante il primo anno di pandemia, 13 paesi hanno prodotto almeno un quarto della loro elettricità dal nucleare. A cominciare dall'Europa, l'energia nucleare fornisce tre quarti dell'elettricità alla Francia, oltre la metà a Slovacchia e Ucraina, mentre all'incirca un terzo a Belgio, Bulgaria, Finlandia, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca. In Corea del Sud il dato è del 30%, mentre per Spagna, Romania, Russia, Regno Unito e Stati Uniti ci si abbassa a un quinto. 

Non si tratta solo di rimasugli del passato. Ci sono alcuni paesi che stanno incrementando il ricorso all'energia nucleare, altri che stanno pianificando un ritorno a livelli del passato. Tra questi anche il Giappone, che dopo l'incidente di Fukushima, per altro causato dal terremoto e maremoto del Tohoku, sta valutando un possibile aumento di produzione di energia nucleare fino a tornare a un quarto della copertura elettrica come prima del 2011.

Nel dettaglio, ecco una panoramica dei paesi dove esistono reattori nucleari operativi:

Europa: Francia 56, Russia 38, Regno Unito 15, Ucraina 15, Belgio 7, Spagna 7, Svezia 6, Germania 6, Repubblica Ceca 6, Slovacchia 4, Svizzera 4, Finlandia 4, Ungheria 4, Bulgaria 2, Romania 2, Paesi Bassi 1, Slovenia 1, Armenia 1, Bielorussia 1

America settentrionale: Stati Uniti 93, Canada 19, Messico 2

America latina: Argentina 3, Brasile 2

Asia: Cina 51, Giappone 33, Corea del Sud 24, India 23, Pakistan 6

Africa: Sudafrica 2

Medio Oriente: Iran 1, Emirati Arabi Uniti 1

LE NUOVE CENTRALI: GRANDE DIFFUSIONE IN CINA

Interessante anche notare la georgrafia delle nuove centrali in costruzione in giro per il mondo. Partiamo dall'Europa, dove la Francia sta costruendo un nuovo reattore a Flamanville. La Russia ne vuole costruire altri 11 entro il 2030. In controtendenza la Germania, che vuole arrivare al pensionamento del nucleare nei prossimi anni. La Turchia ha avviato i lavori per la sua prima centrale, che dovrebbe entrare in funzione nel 2023, lo stesso anno in cui aprirà i battenti la prima centrale in Bangladesh. Iran ed Emirati Arabi, entrambe con un solo reattore operativo, prevedono di aprirne altri nei prossimi anni. La Corea del Sud ne sta costruendo altri 4, mentre l'India a inizio 2020 stava lavorando su 7 nuovi reattori.

L'impulso maggiore di crescita arriva però dalla Cina. All'inizio del 2021, si deriva sempre dai dati di World Nuclear Assciation, 16 dei 54 reattori in via di costruzione in tutto il mondo erano in Cina. Una tensione verso il nucleare aumentata dopo l'annuncio da parte del governo dell'obiettivo della neutralità carbonica da raggiungere entro il 2060.

I REATTORI DI RICERCA

L'utilizzo della tecnologia nucleare non provvede solo a fornire a un'energia a bassa emissione carbonica. Aiuta anche in altri settori, come quello medico o di ricerca spaziale. Oltre alle centrali, infatti, questo tipo di energia è utilizzata anche in reattori di ricerca. In questo caso i paesi coinvolti sono di più, 50, e tra questi c'è anche l'Italia. Al momento i reattori di ricerca attualmente operativi in Italia risultano quattro, di cui due nel Centro ricerche Casaccia dell'Enea a Roma, uno al Laboratorio di Energia Nucleare Applicata dell'Università degli Studi di Pavia e uno al dipartimento di Ingegneria dell'Università di Palermo.

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