Esteri
Più cani, gatti e pesci rossi che bambini: gli animali superano gli umani. Business da oltre 3 miliardi
Quanto spendono gli italiani per “i figli non umani”. E perché lo Stato fa fatica a ridurre l'Iva e il “gettito animale”



Più cani, gatti e pesci rossi che bambini: gli animali d'Italia superano gli umani. Business da oltre 3 miliardi
Più cani, gatti, uccelli, criceti e serpenti che umani. L'Italia conferma il record della denatalità e dell'invecchiamento della popolazione, e allo stesso tempo conferma l'incredibile aumento degli animali d'affezione superando di gran lunga l'adagio: “Più animali in casa che cristiani”, soprattutto in un periodo in cui si conta ogni giorno il trend della disaffezione al sacro.
in Italia 59,9 mln di umani e in casa 65 mln di animali
A leggere la relazione annuale del “gigante del Pet” “Assalco Zoomarket”, la Confindustria delle forniture e dei servizi del “pet world italiano”, sembra ritrovare corpo il monito di Papa Francesco contro il Paese che nella case ha più pesci rossi, cani e gatti che bambini, a tal punto che la popolazione umana è di 59 mln di abitanti, mentre quella “animale” ha superato ormai i 65 milioni con un numero stabile, segnato però da fluttuazioni delle cifre delle diverse specie.
Un business da 3 mld. Solo per le lettiere 120 mln anno
Ecco allora gli italiani e la loro pet-mania che dà lavoro e margini a un'industria “monstre” che spende per gli animali d'affezione 3 mld e 125 milioni per sfamare cani e gatti, 13 mln per uccelli, roditori, tartarughe e pesci e poi il business degli accessori che toglie dalle tasche di giovani e soprattutto anziani, 83,7 mln tra giochi e antiparassitari. Ci sarebbe da riflettere anche sulla spesa per il letto del gatto, la classica lettiera, che da sola assorbe 102 mln. Altro che televendite di materassi, reti e cuscini.
Papa Francesco: "In Italia si preferisce avere un cagnolino e un gatto anziché fare figli”
Sarà forse per questo che il rapporto tra Papa Francesco e l'esercito di canari e gattari non è mai stato privo di conflitti. Chi non ricorda le due “uscite” papali, quelle in cui lo scomparso Francesco disse apertamente: “In Italia si preferisce avere un cagnolino e un gatto anziché fare figli”, seguita da “Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti e ai cani che poi lascia sola e affamata la vicina. No, per favore no!”.
Il valore sociale e terapeutico degli animali d'affezione
La risposta a Sua Santità fu feroce e affidata a decine di pet influencer a basata sulla difficoltà sociale ed economia di costruire una famiglia e da diversi studi che hanno affermato il valore di avere un animale da compagnia come contributo al benessere familiare e individuale, con effetti importanti sulla salute.
Gli elementi che allontanano canari, gattari e “pesciari” dalla politica
Al di là del bonus “animali” preso in vigore e destinato a famiglie a basso reddito, sono ormai anni che la bustina di cibo per un pesce rosso paga la stessa Iva dei beni considerati di lato valore: il 22%. L'Ue ha una normativa per l'abbassamento dal 22 al 10% su cibo e cure mediche per gli animali recepita in Italia solo da una proposta di legge, rimasta appesa. Forse perché il “gettito animale” in Italia pesa davvero tanto.