Esteri
Regno Unito, i giudici: "I trans non hanno diritto a essere riconosciuti come donne dalla legge"
La decisione della Corte suprema britannica fa scoppiare il caos

Uk, la sentenza sul mancato riconoscimento dei trans come donne e le polemiche
Nel Regno Unito c'era grande attesa per la sentenza della Corte suprema britannica su un tema che ha dominato l'ultima campagna elettorale. Giusto riconoscere ai trans il diritto di essere donne anche per legge? La risposta a questo quesito da parte dei giudici si è fatta attendere per mesi e adesso è arrivata la decisione, destinata a far discutere e a far aumentare le polemiche. "I transgender - sostiene la Corte suprema - non hanno diritto a essere riconosciuti come donne dalla legge e a condividere tutele previste per chi sia nato biologicamente di sesso femminile". Accolto quindi il ricorso di un gruppo femminista, For Women Scotland, contro il governo locale della Scozia: promotore di una legislazione volta a garantire il riconoscimento della definizione di donne anche ai trans che abbiano chiesto e ottenuto un cosiddetto "Gender Recognition Certificate" (Grc).
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La sentenza vale per l'Inghilterra e il Galles, oltre alla Scozia, su uno sfondo di polemiche che non si placano. La sentenza è stata sottoscritta da 5 giudici, uomini e donne, della Corte Suprema, massima istanza giudiziaria del Regno. "Secondo la decisione unanime di questa Corte - ha letto il giudice relatore, il vicepresidente lord Patrick Hodge - i termini donna e sesso dell'Equality Act del 2010 (la legge di riferimento sull'uguaglianza in vigore sull'isola, ndr) si riferiscono alla donna biologica e al sesso biologico". Lord Hodge ha peraltro raccomandato di non interpretare il dispositivo come "il trionfo" di una parte ai danni dell'altra, sottolineando che le norme britanniche assicurano la piena protezione delle persone transgender da ogni discriminazione, senza la necessità di estendere loro la definizione di donna e di forzare l'Equality Act.