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Russia, l'incontro con Biden non cambia Putin: armi ai golpisti birmani
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Le mani della Russia su Palmira, in Siria

Si passa poi al Medio Oriente, dove la Russia sta espandendo e rafforzando la sua presenza militare, politica, economica e culturale in Siria, mettendo di fatto le mani sulla gestione del patrimonio archeologico dell'antica oasi di Palmira, nota per le sue rovine d'epoca romana, patrimonio Unesco dell'umanità, sito gravemente danneggiato dall'Isis e situato nel cuore di un'area ricca di miniere di fosfati e giacimenti di gas naturale. Secondo quanto riferiscono media siriani riportati da Ansa, le autorità russe hanno avviato una serie di progetti di valorizzazione del patrimonio archeologico siriano in base a tre accordi quadro firmati tra il 2019 e il 2020 ma cominciati in ritardo a causa della pandemia. Risultato dei rapporti più che buoni con Bashir al-Assad, il despota che sembrava sul punto di essere messo da parte da un momento all'altro durante la guerra civile e che invece poi si è ripreso il paese.

Putin-Blinken, botta e risposta su Nord Stream 2 e Nato

Le distanze sono ancora molto ampie, come dimostra anche il botta e risposta tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il presidente russo Putin. Il primo ha ribadito la contrarierà della Casa Bianca al progetto Nord Stream 2, il famoso gasdotto che dovrebbe unire Russia e Germania e che viene caldeggiato dalla stessa Angela Merkel. Secondo Blinken si tratta di un piano geopolitico di Mosca.

Dall'altra parte, Putin si è detto preoccupato per il "continuo aumento del potenziale militare e delle infrastrutture Nato ai suoi confini", come anche per il fatto che l'Alleanza atlantica "rifiutare di considerare in modo costruttivo le proposte di Mosca per una de-escalation della tensione e per ridurre il rischio d'incidenti non intenzionali". E per questo ha manifestato l'intenzione di rafforzare i confini. Il summit Putin/Biden per ora non ha riavvicinato Mosca all'Occidente.

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