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Esteri
Trump, la nuova vita del repubblicano tra impeachment, soldi e processi
(fonte Lapresse)

Donald Trump per anni ha avuto l’immagine di uno tra gli ambiziosi squali della Manhattan degli anni Ottanta e Novanta, un audace costruttore, dalla vita privata complicata e sempre in mezzo a divorzi, flirt e accuse sessiste.

Poi dal 20 gennaio del 2017 si è trasferito alla Casa Bianca. Oggi, a 74 anni, è uno di ricchi pensionati della Florida, dove ha trasferito la sua residenza fiscale per risparmiare le tasse. Vive nella spettacolare villa Mar-a-Lago e gioca a golf attento da ieri a gestire un paio di preoccupazioni che gli arrivano da fuori: il processo per il secondo impeachment e qualche procedimento di frode fiscale soprattutto dal Tribunale di New York.

Adesso l’uomo Trump twitta molto meno, prepara la sua difesa per l'impeachment e, grazie ad un ufficio post-presidenziale, accumula tanti soldi in donazioni politiche.

Quello di fare soldi non è sicuramente un caso isolato negli ex numeri uno della Casa Bianca. I presidenti degli Stati Uniti, una volta lasciata la Casa Bianca, si sono spesso dedicati a dare un’immagine etico/solidale alla loro persona, spesso creano una fondazione, il più delle volte attorno ad una biblioteca presidenziale e si occupano in maniera quasi scientifica nel fare soldi. Conferenze, libri, apparizione, memorie, tutto quello che non potevano fare per soldi durante il loro mandato. Le conferenze di Barack Obama, il contratto per le sue memorie e quelle di sua moglie Michelle Obama ( richiesta per girare una serie pure con Netflix) hanno raggiunto cifre da capogiro (65 milioni). Anche altri ex presidenti, da Bill Clinton e Ronald Reagan, non sono stati da meno in questa gara a chi fa più danaro.

Quello che non è ancora chiaro se Trump tornerà alla testa dei suoi business alberghiero e immobiliare. Affari lasciati in mano ai figli per evitare conflitti di interesse.

Dove l’ex presidente si è dimostrato molto efficace fino ad ora è nel fare soldi attraverso e donazioni. Tra novembre e dicembre, urlando ai suoi di brogli elettorali, ha ricevuto 250 milioni di dollari.

Solo il 10% di queste donazioni sono servite per gestire il contenzioso nei vari Stati e per perdere tutte le cause mentre la maggior parte dei fondi è andata al nuovo comitato di azione politica denominato “Save America”.

Secondo i dati pubblicati dal New York Times, questo comitato aveva 31 milioni di dollari sul conto alla fine dell'anno e circa 40 milioni di dollari in più in attesa di essere trasferiti da un altro conto condiviso con il partito.

Che farà Trump di tutte queste risorse? Per ora, il comitato Save America ha annunciato il sostegno ai candidati fedeli al trumpismo, come ad esempio l'ex portavoce della Casa Bianca Sara Huckabee Sanders, candidata alla carica di governatore dell'Arkansas.

Trump, da parte sua, ha più volte cercato di far passare il messaggio che potrebbe ricandidarsi nel 2024 ma i democratici stanno cercando, con l’impeachment , di cancellargli questo sogno. Un verdetto di condanna richiederebbe infatti il sostegno di 67 dei 100 senatori alla Camera, il che significa che 17 repubblicani dovrebbero rompere con il proprio partito e votare con i democratici. Ma le probabilità sono piuttosto poche.

Alcuni conservatori sostengono che processare un presidente fuori dalla Casa Bianca sarebbe incostituzionale, anche se ha commesso la presunta colpa durante il mandato e le accuse sono state approvate con lui ancora alla Casa Bianca. Altri credono semplicemente che Trump non abbia alcuna responsabilità. I suoi avvocati usano entrambi gli argomenti. I due sono David Schoen, un avvocato della Georgia e Bruce Castor, che come procuratore distrettuale della Pennsylvania si è opposto a perseguire Bill Cosby nel 2005. Sono stati nominati il ​​31 gennaio, dopo che Trump aveva licenziato ben 5 loro colleghi colpevoli di non voler seguire la sua linea di difesa, quella cioè dei brogli elettorali.

Quello che è certo che Trump rimarrà in silenzio. Anche lui ha capito che adesso è molto meglio volare basso, sia per l’impeachment sia per gli altri procedimenti all’orizzonte.

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