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Esteri
Turchia, fallito colpo di Stato. Erdogan medita la pena di morte ai golpisti

E' fallito il tentativo di colpo di stato contro Erdogan da parte dell'esercito in Turchia (la Marina si è chiamata fuori). Il presidente, dopo una rocambolesca fuga nella notte sui cieli turchi, è ritornato ad Istanbul dopo aver avuto la certezza del fallimento del golpe.

Sms di Erdogan alla popolazione: "Tornate nelle strade" - Instancabile Recep Tayyip Erdogan nel pungolare i connazionali a sostenerlo e a resistere contro qualsiasi nuovo tentativo di rovesciarlo, malgrado il fallimento del colpo di stato della notte scorsa. Dopo aver esortato via Twitter la popolazione a "continuare a presidiare le strade perche' una nuova vampata (insurrezionale; ndr) e' sempre possibile", secondo il quotidiano britannico 'The Guardian' il presidente turco ha letteralmente invaso i telefonini in tutto il Paese con un sms di massa, sollecitando la popolazione a "ergersi in difesa" della democrazia e della pace. Il testo indica come recapito proprio quello di Erdogan, che del resto lo firma in calce per esteso e vi ribadisce la richiesta di scendere in piazza, per opporsi a quello che definisce un "ristretto manipolo" di militari infedeli.

Ankara chiede ad Atene l'estradizione dei militari golpisti - La Turchia ha chiesto alla Grecia l'estradizione degli otto capi militari putschisti atterrati in Grecia, in fuga dopo il fallito golpe. Lo ha reso noto il capo della diplomazia turca, Mevlut Cavusoglu. Otto persone a bordo di un elicottero militare sono atterrati stamane in Grecia e hanno chiesto asilo politico al governo di Atene. Degli otto uomini dell'equipaggio, sette indossavano l'uniforme militare mentre uno gli abiti civili. Secondo i media ellenici, la polizia greca li ha arrestati perche' entrati nel Pese in modo clandestino: l'elicottero non ha chiesto l'autorizzazione quando e' entrato nello spazio aereo greco e il pilota si e' giustificato adducendo un guasto meccanico. Il ministero della Difesa greco ha confermato che gli otto membri dell'equipaggio hanno chiesto asilo politico, una richiesta che le autorita' greche devono esaminare. L'elicottero, un Black Hawk, invece sara' restituito immediatamente alla Turchia, ha aggiunto il ministero.

Reparto golpista cattura una fregata, capo flotta preso in ostaggio - Un reparto golpista nella base navale turca di Golcuk ha preso possesso di una fregata e ha in ostaggio il capo della flotta. Lo riferisce il Daily Sabah citando fonti militari greche.

Mosca, dal tentato golpe piu' rischi per la stabilita' della regione - La Russia e' "molto preoccupata" per i recenti sviluppi nella Repubblica turca. "L'aggravamento della situazione interna sullo sfondo delle minacce terroristiche in questo paese e del conflitto armato nella regione implica maggiori rischi per la stabilita' internazionale e regionale, scrive il ministero degli Esteri russo in una nota pubblicata sul suo sito internet. "Esortiamo le autorita' e il popolo turco a risolvere i problemi senza l'uso della forza, nel rispetto dell'ordine costituzionale", continua la nota, in cui Mosca esprime la sua "disponibilita' a in lavoro costruttivo congiunto con i leader legittimamente eletti della Repubblica turca nell'interesse della promozione delle relazioni bilaterali per i popoli dei nostri paesi e per la ricerca di efficaci soluzioni alle attuali questioni internazionali, prima di tutto legate alla lotta contro la minaccia del terrorismo"

Il governo valuta il ripristino della pena di morte per i golpisti - Il governo turco valutera' il ripristino della pena di morte per coloro che, nella notte, hanno tentato il golpe in Turchia. Lo ha detto il vicepresidente del partito al governo Akp, Giustizia e Sviluppo, Mehmet Muezzinoglu. Dopo le sue parole, l'hashtag #damistiyorum (Voglio la pena di morte) e' entrato tra i top trend su Twitter in Turchia ed e' stato usato piu' di 23mila volte. La pena di morte in Turchia non e' piu' prevista dal 2004, anche grazie alle pressioni dell'Ue nei negoziati per il processo di adesione.

Yildrim, 161 morti senza contare golpisti - Il tentativo di colpo di Stato in Turchia e' costato la vita a 161 persone senza contare i golpisti. Lo ha riferito il primo ministro Binali Yildrim, aggiungendo che i feriti sono 1.440 e i militari arrestati 2.839. La situazione e' "completamente sotto controllo", ha aggiunto.

Erdogan: "Stasera in piazza, nuovo tentativo possibile" - L'ufficio del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e' tornato a chiedere ai suoi sostenitori di scendere in piazza nel Paese. "Dobbiamo essere nelle strade stanotte", si legge in un tweet. "Un nuovo tentativo di golpe potrebbe avvenire in qualsiasi momento". Erdogan dunque e' tornato a fare appello alla popolazione, chiedendo di rimanere in strada e nelle piazze per manifestare contro "i nemici della democrazia", contro il rischio che si ripeta un nuovo tentativo di golpe. Il presidente turco ha definito "un manipolo di traditori" i militari che hanno organizzato il golpe, indicando come "burattinaio" del tentato colpo di stato Fetullah Gulen, il miliardario e ideologo islamico per 10 anni alleato del presidente ed attualmente acerrimo nemico, in esilio volontario negli Usa dal 1999. Erdogan ha poi rispedito al mittente le accuse di deriva autoritaria e incostituzionale del proprio mandato, affermando che il Paese e lui stesso in prima persona hanno sofferto per 50 anni la sospensione della democrazia dovuta ai colpi di Stato che si sono susseguiti nel Paese negli ultimi sessanta anni (nel 1960, 1971 e 1980, a cui va aggiunto il colpo di Stato 'soft' del 1997, quando un Governo di ispirazione islamista fu costretto a rimettere il mandato senza spargimento di sangue).

Esercito, "uccisi 104 golpisti" - Nel corso del tentato colpo di Stato in Turchia sono stati uccisi 104 golpisti. Lo ha riferito l'esercito, che afferma di aver sventato l'iniziativa messa in atto da reparti delle forze armate.

Ancora sospesi i voli Alitalia - Ancora sospesi i voli Alitalia da e per Istanbul dopo la chiusura dell'aeroporto in seguito al tentato colpo di Stato avvenuto nella notte in Turchia.

 

Dopo una notte di caos, man mano che passano le ore la situazione nel Paese - 80 milioni di persone, alleato strategico per l'Ue e membro della Nato- si fa meno confusa e ormai l'epilogo sembra chiaro. Del resto, nella notte ad Ankara ed Istanbul, rispondendo all'appello di Erdogan, la popolazione ha sfidato il comprifuoco imposto dai golpisti e si e' opposta al colpo di Stato, addirittura in alcuni casi accerchiando i veicoli militari. Sono stati sentiti colpi d'arma da fuoco ed esplosioni ad Ankara (sarebbe stata fatta esplodere una bomba al Parlamento e un'altra esplosione nel quartiere Golbasi, sempre nella capitale, ha causato la morte di almeno 17 poliziotti delle forze speciali lealiste). Ma il premier, Binali Yildirim, ha poi ordinato all'esercito di abbattere i caccia utilizzati dai golpisti. Anche l'opposizione, di solito critica con l'uomo forte Erdogan, ha fatto dichiarazioni a suo sostegno: l'HDP, il partito filo-curdo, ha bocciata il colpo di Stato armato rimarcando che "l'unica soluzione e' la politica democratica", Nonostante cio', all'alba la fazione golpista delle forze armate turche ha ancora sostenuto di non aver ceduto le armi: in una e-mail inviata dall'indirizzo dell'ufficio stampa del capo di Stato maggiore turco, la fazione di militari dietro il tentato colpo di stato ha sostenuto di essere ancora determinata a battersi contro coloro che li ostacolano.

Riaperti i ponti sul Bosforo, riprendono i voli da Istanbul - Sono stati riaperti i ponti sul Bosforo, a Istanbul, che erano stati chiusi nella notte dai militari golpisti, bloccando la circolazione. Intanto sono ripresi anche i voli dall'aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul. All'alba i soldati che avevano bloccato i ponti, circa una sessantina di miliari, si erano arresi ed erano stati arrestati; i militari, secondo la Cnn turca, avevano anche sparato sui civili provocando vari feriti e utilizzato un cannone ad acqua contro chi cercava di attraversare il ponte. Secondo i media turchi, l'elicottero da cui e' stata colpita la sede di Turksat e' stato abbattuto nel quartiere Golbasi, ad Ankara.

L'Ue chiede "ritorno rapido all'ordine costituzionale" - L'Unione Europea ha chiesto "un ritorno rapido all'ordine costituzionale in Turchia", dopo il tentativo di putsch; e il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha osservato che le difficolta' persistenti del Paese "non possono essere risolte con le armi". Di fronte al tentativo di colpo di Stato, l'Ue sostiene pienamente "il governo democraticamente eletto, le istituzioni del Paese e lo Stato di diritto", hanno sostenuto in una dichiarazione congiunta Tusk, il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini. I vertici Ue hanno parlato dalla Mongolia, dove e' in corso da venerdi' l'11esimo summit Europa-Asia (Asem), un forum di cooperazione che raccoglie una cinquantina di Paesi.

E' libero il capo dell'esercito sequestrato da golpisti - Il comandante in capo delle Forze Armate turche, generale Hulusi Akar, che apparentemente era stato preso come ostaggio nella notte dai golpisti, e' stato liberato e condotto in un luogo sicuro. Lo ha reso noto l'emittente Ntv. Il generale ha ripreso il comando delle forze armate.

La purga di Erdogan. Rimossi i vertici dell'esercito - Il governo turco ha sollevato dal loro incarico 29 colonnelli e 5 generali, dopo il fallito colpo di stato militare in Turchia. Lo ha detto il ministro degli Interni, Efkan Ala. Poco prima aveva assegnato l'incarico di capo di Stato maggiore ad interim al generale Umit Dundar. Il ministero della Giustizia ha reso noto intanto che sono stati arrestati finora 754 militari, tra i quali alcuni comandanti di unita' dell'esercito.

Gulen, nemico giurato di Erdogan, condanna il tentativo di golpe - Il predicatore Fetullah Gulen, nemico giurato del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha condannato "nei termini piu' forti" il tentativo di colpo di Stato messo in campo venerdi' sera in Turchia da un gruppo di soldati ribelli. Gulen ha parlato dagli Stati Uniti, dove risiede in esilio. Anche l'Alleanza per i Valori Condivisi, il gruppo guidato da Gulen, ha definito "sommamente irresponsabili" le parole del presidente turco, che aveva accusato il movimento di aver orchestrato il tentativo di golpe nel Paese: i golpisti, aveva detto Erdogan, prendono "ordini dalla Pennsylvania", in riferimento alla residenza di Gulen in Usa.

Resa dei soldati ribelli in tv. Raid dei caccia sui golpisti - Un'unita' dell'esercito turco composta da circa una sessantina di militari ribelli, che aveva occupato nella notte uno dei ponti che uniscono il Bosforo a Istanbul, si e' arresa all'alba alle forze di sicurezza turche. Le immagini sono state riprese in diretta tv. Pressocche' in contemporanea, aerei da caccia turchi F16 hanno bombardato i blindati dei golpisti dispiegati nelle vicinanze del palazzo presidenziale, in un quartiere di Ankara. Lo ha reso noto una fonte della presidenza turca.

Obama e Merkel pro Erdogan - L'evoluzione dell'insurrezione di parte delle forze armate organizzata dai colonnelli (e non dai generali), è stata seguita con la massima attenzione dalla Russia (tra i due Paesi è stata fatta di recente pace dopo un lungo periodo di forte tensione). E dagli Usa, essendo il Paese componente della Nato. Barack Obama si è schierato al fianco del presidente, dichiarando che va sostenuto "il governo turco democraticamente eletto". Rivolgendosi a tutte le parti, Obama si è appellato "per scongiurare le violenze e bagni di sangue". Pro Erdogan anche se con prudenza Angela Merkel: "L'ordine democratico deve essere rispettato", ha dichiarato il suo portavoce. La Russia è "profondamente preoccupata per le notizie che provengono dalla Turchia", ha fatto sapere il portavoce del Cremlino.

La cronaca della notte del colpo di stato fallito
 
Ministro dell'Interno: "Golpe fallito". Dopo essere stati vicini alla guerra civile, il ministro dell'Interno turco, Efkan Ala, ha dichiarato nella notte: "Il tentativo di golpe è fallito". E ha aggiunto che un generale golpista è stato ucciso e almeno 330 ufficiali dell'esercito turco che hanno partecipato al tentativo di colpo di stato sono stati arrestati. Nella battaglia di Ankara si sono avute almeno 60 vittime. Il ministro ha anche ordinato alle Forze armate di abbattere tutti gli aerei e gli elicotteri dei golpisti che dovessero ancora continuare operazioni contro la popolazione civile o le istituzioni. Nonostante le assicurazioni che il golpe era fallito, però, per tutta la notte e fino all'aba sono proseguiti gli scontri e i bombardamenti, concentrati soprattutto intorno all'area del palazzo presidenziale ad Ankara dove poco prima delle 5.30 c'è stato anche un nuovo bombardamento aereo, un F-16, non è chiaro se in mano ai golpisti o all'areonautica lealista, ha lanciato ordigni contro i tank schierati intorno al palazzo presidenziale. Abbattuto un elicottero dei golpisti, mentre sarebbero almeno 5 le nuove vittime della nottata di fuoco nella capitale turca. Intanto, i militari che bloccavano i ponti sul Bosforo hanno cominciato ad arrendersi, lasciando i carri armati e consegnandosi alle truppe lealiste e alla polizia.

La fuga in aereo di Erdogan: il rientro a Istanbul. "Il governo è in carica" - Recep Tayyip Erdogan ha lasciato il Paese all'inizio del golpe a bordo di un aereo privato decollato da Bodrum. Sulla base di quel che si è visto sull'app flight radar 24, un aereo è partito da Bodrum senza indicare la destinazione finale nel piano di volo. Quel che si sa è che nessun Paese europeo aveva dato a Erdogan il permesso di atterrare. Il presidente turco sembra avesse chiesto asilo in Germania, che gliel'aveva negato. Poi la richiesta sarebbe stata inoltrata a Londra, quindi a Teheran per fare scalo e ripartire per il Qatar. Si era anche parlato di un eventuale atterraggio in Italia, a Ciampino, ma la notizia era stata smentita. Nella notte si è poi capito che l'aereo di Erdogan non aveva mai lasciato la Turchia, volando a lungo in cerchio nel nord del paese per poi tornare a Istanbul, dove il presidente è stato accolto da una folla che prima aveva costretto i militari ad abbandonare l'aeroporto. Erdogan, appena sbarcato dal Gulfstream 4 ha parlato ai suoi sostenitori: "In questo Paese regna soltanto il potere della nazione e questo ve lo dico in quanto presidente della Repubblica", ha detto invitando "tutta la gente a scendere in piazza". "Noi fermeremo con grande decisione questi tentativi", ha affermato Erdogan. "Il tentativo di colpo di stato è stata opera di un piccolo gruppo all'interno dell'esercito, che ha usato dei blindati. Ho sentito che nelle forze armate ci sono dei contrasti, ma si tratta di un gruppo piccolo contro tutto il resto delle forze armate e delle forze di polizia". Erdogan ha rivelato che nel momento in cui è scoppiato il golpe "io mi trovavo a Marmaris", sulla costa egea meridionale. "Dopo che sono partito, l'hanno bombardato. Hanno preso il mio segretario generale". E infine ha aggiunto: "Il nostro esercito è pulito, quello che è successo non deve gettare una macchia sulle nostre forze armate. Noi tutti siamo qui, in carica, non lasceremo il Paese in mano ai golpisti".

Premier turco: "Golpisti la pagheranno". La Turchia non consentirà mai "alcuna iniziativa che interrompa la democrazia". "Le nostre forze useranno la forza contro la forza", gli autori del tentativo di golpe "pagheranno il prezzo più alto". Lo ha detto il premier Binali Yildirim, che ha definito gli insorti "membri di un'organizzazione terroristica", aggiungendo che un atto del genere non può essere perpetrato "da chi ha giurato fedeltà alla bandiera". Il premier turco ha assicurato che "il Paese ha reagito", sottolineando inoltre che "i nostri soldati sono entrati in azione" e che "i teppisti autori di questo atto non rimarranno a lungo in libertà". Yildirim ha poi ringraziato per il sostegno i partiti di opposizione, invitando la popolazione a "mantenere la calma", garantendo che il governo "è al lavoro" e riferendo che alcuni mezzi corazzati, inizialmente schierati nelle strade, si sono ritirati.

Inizio di guerra civile. La polizia si è opposta al golpe, e tra agenti e militari ci sono stati sanguinosi combattimenti. Diciassette poliziotti sono stati uccisi nella sede centrale delle forze speciali ad Ankara. Un colonnello e tre soldati sono stati arrestati dalla polizia. Ma anche i militari sono divisi e si combattono fra loro. I caccia si sono alzati in volo bombardando alcune zone, un F-16 ha abbattuto un elicottero a bordo del quale c'erano militari golpisti. Ad Ankara militari lealisti al presidente Erdogan si sono scontrati contro soldati che partecipano al golpe. Regista degli insorti, l'ufficiale Muharrem Kose, rimosso nel marzo scorso dallo staff dello Stato maggiore turco. Il premier turco Binali Yildirim ha annunciato una no-fly zone su Ankara sottolineando che saranno abbattuti tutti i velivoli che la violeranno.

Catturato Akar. Durante il tentato golpe, i carri armati dell'esercito hanno aperto il fuoco attorno al Parlamento turco ad Ankara dove è esplosa una bomba che ha provocato numerosi feriti. A sparare sono stati anche elicotteri militari. Anche nei pressi del ponte sul Bosforo è esplosa una bomba. Il comandante delle forze terrestri turche, il generale Hulusi Akar, capo di stato maggiore fedele al presidente, è stato preso in ostaggio dai golpisti. Ma le principali forze di opposizione laiche della Turchia si sono subito schierate contro il golpe.

La cronaca: legge marziale e coprifuoco. I militari hanno istituito la legge marziale e disposto il coprifuoco. E sospeso le trasmissioni della rete radiotelevisiva statale nella cui sede è avvenuta un'esplosione. La tv ha ripreso a funzionare nella notte, i soldati hanno lasciato la sede dell'emittente statale dopo l'ingresso nell'edificio di una folta folla lealista. Sono stati bloccati gli accessi ai social network Facebook e Twitter. Aerei da guerra ed elicotteri hanno sorvolato la capitale Ankara. I due ponti sul Bosforo che collegano la parte orientale e occidentale di Istanbul sono stati chiusi: qui ci sono stati tre feriti. Carri armati sono stati dispiegati all'aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul, sono stati cancellati i voli da tutti gli scali nazionali. Una forte esplosione è risuonata in serata nella capitale, in un centro di addestramento delle forze speciali della polizia nel quartiere di Golbasi. I golpisti hanno occupato la sede dell'Akp, il partito del presidente. Violenti scontri hanno contrapposto la polizia anti-sommossa e l'esercito turco in piazza Taksim, a Istanbul.
 L'atmosfera nelle città turche è stata per ore molto pesante, il Paese era sprofondato nel caos, è stata corsa agli sportelli del bancomat per fare approvvigionamento di denaro. Il golpe è stato preceduto nei mesi scorsi da un lungo elenco di sanguinosi attentati terroristici.

Erdogan usa i social che osteggiava - Erdogan che oscurava i social, lancia un appello su FaceTime. Durante la fuga, in collegamento via smartphone con l'emittente televisiva 'Cnn Turkey', Erdogan aveva invitato i turchi (facendo appello anche alle moschee) a scendere in piazza, ritenendosi ancora lui il presidente, minacciando nel contempo che i golpisti sarebbero stati puniti. Poi, aveva accusato apertamente di essere dietro al colpo di stato il predicatore Fetullah Gulen, ideologo islamista radicale, suo ex alleato e adesso acerrimo avversario, al punto da trovarsi fin dal 1999 in esilio volontario negli Usa, dove si dice controlli il quartier generale di un impero economico dal valore di 20 miliardi di dollari. Paradossale che proprio Erdogan, che aveva messo al bando i social su Internet, nel momento in cui ne ha avuto bisogno, abbia mandato un messaggio su FaceTime.
 
Esercito: "Preso il potere". Lo stato maggiore dell'esercito aveva annunciato sul suo sito: "Abbiamo preso il potere per proteggere la democrazia e ristabilire i diritti civili". Gli insorti avevano giustificato il golpe con la "restaurazione dell'ordine costituzionale, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà, garantendo che la legge regni di nuovo nel Paese". Nel comunicato delle forze armate si era precisato che "tutti gli accordi internazionali sarebbero stati mantenuti, e le buone relazioni con tutti i Paesi del mondo continuate".

Golpe organizzato ai massimi livelli. Gli attaché militari delle ambasciate turche in tutto il mondo avevano ricevuto, circa mezz'ora prima che in Turchia scattassero i movimenti del golpe, un messaggio che li avvertiva che i militari avrebbero preso il potere. Lo hanno riferito qualificate fonti diplomatiche europee, specificando che "questo sembrava essere il segnale che si tratta di una operazione gestita dai massimi livelli delle forze armate". Non è stato solo panico, nel Paese. In molte zone, come ad esempio a Istanbul, la gente si è schierata a favore dei golpisti: scesa in strada con la bandiera turca, ha applaudito ai carri armati schierati nelle strade della città. Ma anche i sostenitori di Erdogan hanno fatto altrettanto, schierandosi contro i militari. Immagini di manifestanti che fermano i blindati nelle piazze e nelle strade delle cittadine turche sono stati diffusi sui social network. Le forze armate turche sono la seconda più grande forza armata permanente nella Nato dopo le forze armate statunitensi, con una forza combinata di poco più di un milione di persone in uniforme che servono i suoi cinque rami. La Turchia è considerata la più forte potenza militare della regione del Vicino Oriente oltre a Israele.

A rischio basi militari anti Is. Il colpo di stato in Turchia aveva messo a rischio l'uso da parte delle forze armate americane delle basi militari nel Paese per le operazioni anti-Is. Il Pentagono era consapevole di quello che stava accadendo nel Paese.

I social protagonisti del golpe. Anche in questo caso i social sono stati vettori di notizie e di immagini. Su Twitter sono stati pubblicati in diretta foto e video postati dai cittadini. Alcune immagini sono relative al blocco dei ponti sul Bosforo, altre ai carri armati all'aeroporto. Altri video mostrano le sparatorie nella notte nelle strade di Ankara.

Sindaco Ankara: "Tutti in strada". Il sindaco di Ankara Ibrahim Melih Gokcek aveva fin dall'inizio lanciato attraverso Twitter un appello ai cittadini a scendere nelle strade della capitale turca. "Tutti in strada", era stato il suo appello.

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