Esteri
Ucraina, Camporini: "Nato in guerra con Mosca? Il conflitto sarà cyber e non sul campo: ecco cosa dobbiamo aspettarci"
Parla il generale ed ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa

"La Nato attaccherà la Russia? Si tratta di un conflitto cyber non territoriale", parla il generale Camporini
“L’articolo sul Financial Times parla esclusivamente di un attacco cyber, niente più di questo. Non c’è nessun pericolo di un attacco territoriale”. Così Vincenzo Camporini, generale ed ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa, risponde ad Affaritaliani alla domanda se la Nato attaccherà preventivamente la Russia, come dichiarato dall’ammiraglio Cavo Dragone.
“Il problema nel settore cyber è che agli attacchi si può rispondere solo difendendosi, proteggendo i nostri siti, oppure disturbando e attaccando le sorgenti di queste informazioni, dal punto di vista informatico e della comunicazione. Questa è un’attività preventiva: se so che un certo centro mi sta bersagliando, lo neutralizzo utilizzando gli strumenti cyber. Niente più di questo”, spiega il generale.
“Non credo ci sia alcuna preoccupazione del tipo evocato da altre interpretazioni. Il problema della reattività alle attività cyber è da tempo all’attenzione delle autorità della NATO”, aggiunge Camporini.
“Anche quando ero in servizio, circa 14 anni fa, ci si chiedeva se nel settore specifico fosse prudente pensare solo alla difesa. I pareri erano variegati. Il tema è l’attribuzione e la reazione alla crisi contro chi tenta di danneggiare il nostro vivere quotidiano: ospedali, sistemi di comunicazione, distribuzione dell’acqua e dell’energia. Credo che sia un tema da affrontare con un’attività più proattiva rispetto a quella svolta fino a oggi. Non si parla di un attacco territoriale”, precisa il generale.
Infine, alla domanda se la Russia abbia già condotto attacchi ai nostri sistemi cyber, il generale risponde: “Registriamo quotidianamente decine di attacchi contro i nostri sistemi di comunicazione e trasmissione dell’energia. È una lotta quotidiana e, se oltre a difenderci interveniamo per disturbare chi ci vuole danneggiare, mi sembra una cosa da prendere in considerazione”.
