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Esteri
Ucraina, l'Occidente difende libertà e democrazia. Non altri

Guerra Russia-Ucraina, chi resta in silenzio è complice

“Sulla nostra terra combattiamo la Russia che ha portato un orribile silenzio con le sue bombe. Riempite il silenzio con la vostra musica. Riempitelo oggi con la vostra storia. Aiutateci in ogni modo, ma non con il silenzio. E verrà la pace”.

Queste parole, pronunciate poco meno di una settimana fa dal presidente Zelensky, mi hanno fatto riflettere. Io Andrea Pasini, un imprenditore di Trezzano sul Naviglio, non posso che sentirmi vicino con il cuore a un popolo che sta soffrendo per le scelte scellerate di un uomo chiamato Vladimir Putin.

Ho notato con grande rammarico che molti dei nostri politici sembrano aver paura di pronunciare il suo nome. Parlano di orribili attacchi e di una guerra senza giustificazione, ma si vedono bene da puntare il dito contro il colpevole di tali atrocità. Mi rivolgo anche a quei 350 parlamentari assenti durante il discorso del presidente ucraino a Montecitorio. Alcuni di loro hanno motivato la loro scelta dicendo di non voler assecondare una propaganda mirata ad alzare il tiro su richieste incessanti di interventi bellici come la no fly zone o l’invio di truppe.

Sorge quasi spontaneo domandarsi come queste persone avrebbero agito in passato se si fossero trovati non davanti a Zelensky ma a Winston Churchill. Avrebbero saputo puntare il dito contro il nemico qualora si fossero trovati di fronte a Hilter e Roosevelt o avrebbero iniziato a trovare giustificazioni alle azioni compiute dal primo, come stanno ora facendo con Putin?

È stato accerchiato, è stato provato, è colpa degli Stati Uniti, le immagini dei massacri sono state falsificate. Non mi sto inventando nulla, sono tutte frasi pronunciate nei salotti tv. Ci stiamo comportando come se la guerra in Ucraina avesse motivo di essere, come se Putin non avesse da sempre scelto il conflitto per risolvere situazioni a lui scomode.

Mi spaventa che i nostri figli possano crescere con queste assurde idee in testa. Credendo che la democrazia non sia che una dittatura mascherata, che la lotta alla libertà non sia che una finzione perché le nazioni sono mosse solo da interessi geopolitici e rapporti di forza. Io voglio credere che la libertà e il rispetto degli altri esseri umani siano valori fondamentali per tutti noi. Voglio credere che la nostra società si basi sul rispetto reciproco. Voglio credere che i miei vicini mi tenderanno una mano semmai dovessi trovarmi in difficoltà.

Analisti e commentatori diranno che mi lascio condizionare dalle emozioni, che la situazione è più complessa e in una guerra non esistono buoni e cattivi. Ma davanti alla violenza di Putin e del suo esercito come possiamo dichiarare una cosa del genere?

Per me, i miei valori sono e saranno sempre più importanti di qualsiasi interesse economico. E voglio aggiungere una cosa, chi sta in silenzio è complice degli orrori di cui Putin si sta macchiando. Chi non ha il coraggio di dire a gran voce che la Russia è l’aggressore, senza se e senza ma, probabilmente è connivente.

Come dichiarato da Zelensky, il silenzio uccide. E in questo momento non possiamo stare in silenzio. Ed oggi più che mai dobbiamo essere sempre più convinti di stare senza se e senza ma dalla parte della democrazia e della libertà. E cioè dalla parte dell’Occidente e sopratutto dell’America.

 

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