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Esteri
Ucraina, Macron insiste: "Possibili operazioni sul terreno". Italia in stallo

Guerra Ucraina, possibile nuova grande offensiva della Russia

L'Ucraina è in difficoltà e teme un nuovo forte attacco di Mosca. Come spiega Repubblica, "secondo gli analisti militari la Russia è pronta a lanciare un’offensiva massiccia approfittando della bella stagione" e anche della distrazione di Unione Europea e Stati Uniti verso il voto. "L’ombrello missilistico ucraino è già in sofferenza e i recenti attacchi su Odessa mettono a nudo la differenza tra arsenali", prosegue Repubblica, mentre proseguono le polemiche tra Italia e Francia sulle parole di Emmanuel Macron a proposito del possibile invio di truppe in Ucraina.

"Forse a un certo punto - non voglio e non prenderò l'iniziativa - sarà necessario operazioni sul terreno, quali che siano, per contrastare le forze russe", ha ribadito a 'Le Parisien' al suo ritorno da Berlino dove ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier polacco Donald Tusk. "La forza della Francia è che possiamo farlo", sottolinea Macron aggiungendo che "molti paesi in Europa sono sulla stessa linea".

La Francia "si prepara a tutti gli scenari": "Sarebbe un errore, uno sbaglio, non farlo. Sono d'altronde convinto che in alcuni di questi scenari, ognuno, a secondo del suo modello, prenderebbe le sue responsabilità", aggiunge Macron. La Germania, rileva Macron, "ha una cultura strategica di grande prudenza, di non intervento, e mantiene le distanze dal nucleare. Un modello molto diverso da quello della Francia, dotata di armi nucleari e che ha mantenuto e rafforzato un esercito professionale", spiega il capo dello Stato francese.

Macron insiste: "Possibili operazioni di terra". Crosetto: "La Nato non decide quando lui ha un'idea"

Pur dicendosi pronto a parlare con Vladimir Putin, perché è una sua "responsabilità", il presidente francese ha assicurato che "non dobbiamo farci intimidire" dal suo "discorso della paura": "Non abbiamo di fronte a noi una grande potenza. La Russia è una media potenza con armi nucleari, ma il cui pil è molto inferiore a quello degli europei, inferiore a quello della Germania, della Francia", ha detto Macron.

Sul tema è arrivata una nuova risposta dal governo italiano. "La Nato non decide quando Macron ha un'idea, ma quando si trovano tutti i Paesi e si prende una decisione. L'Italia ha detto da subito che mandare truppe in Ucraina significa fare un passo ulteriore verso una via del non ritorno", ha detto sabato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Tg1 delle 20. "Noi vorremmo invece arrivare a una pace giusta per l'Ucraina e non a una guerra che coinvolga ancora piu' Paesi", aggiunge.

Il ministro Crosetto spiega anche che "il vertice europeo sono 27 Paesi, fare dei passi in avanti trovandosi tre Paesi una volta, due un'altra rompe il fronte europeo. Facciamo decine di riunione al mese, siamo compatti sulla posizione in Ucraina - aggiunge - non capisco perché per motivi interni qualche Paese debba sembrare più attivo di altri". 

Nel frattempo, sempre Repubblica esamina il sostegno militare dato fin qui dall'Italia all'Ucraina, concludendo che "finora sono stati approvati 8 decreti con gli aiuti a Kiev ma all’interno c’erano mezzi datati, munizioni e un sistema anti missili". E ora i nuovi aiuti sono in stallo.






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