Esteri
Ue, von der Leyen: "Dobbiamo costruire un'Europa indipendente, è la mia vita"
L'intervento della presidente della Commissione Ue durante la cerimonia di consegna del premio Carlo Magno ad Aquisgrana, in Germania

Ursula Von Der Leyen
Difesa, von der Leyen: "Costruire nuova 'Pax Europaea"
Uno dei compiti di chi dirige l'Ue oggi è "sviluppare una nuova forma di 'Pax Europaea' per il XXI secolo, plasmata e gestita dall'Europa stessa". Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando ad Aquisgrana, dove le viene consegnato il premio Carlo Magno.
"Conosciamo tutti - afferma - il ruolo fondamentale che la Nato e i nostri partner transatlantici hanno svolto nel proteggere la nostra sicurezza e libertà nel nostro continente. E questo continuerà in futuro. Ma grazie alla Nato forse pensavamo che tempi di relativa pace fossero destinati a durare. I Paesi Baltici, la Polonia e i Paesi dell'Europa Centrale e Orientale ci avevano messo in guardia. La loro lotta per la libertà dall'oppressione sovietica li aveva messi di fronte a difficoltà che molti altri avevano dimenticato".
E, prosegue, "sappiamo che questo ha portato a una sorta di compiacimento: pensavamo di poter contare su un dividendo di pace. Ma questi tempi sono finiti. Gli avversari delle nostre società democratiche aperte si sono riarmati e rimobilitati. Non c'è esempio più grande della brutale e spietata guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina. La Russia e altri continueranno a potenziare le loro economie di guerra. La necessità di investire nella nostra sicurezza sta quindi diventando sempre più urgente. E sappiamo che questo investimento non arriverà da nessun'altra parte", perché "i tempi stanno cambiando, e con loro anche l'Europa. Stiamo stanziando fino a 800 miliardi di euro per la difesa - conclude - sarebbe stato impossibile solo pochi anni fa".
Ue, von der Leyen: “Missione costruire Europa indipendente”
L'Europa "è la mia vita" e la "missione" che abbiamo davanti è di renderla "indipendente", perché nulla tornerà più come prima. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ad Aquisgrana (Aachen), in Germania, durante la cerimonia di consegna del premio Carlo Magno.
"L'Europa è la mia vita - afferma von der Leyen - ed è il più grande onore della mia vita essere qui oggi" a ritirare il premio Carlo Magno. Von der Leyen poi cita il politico e filosofo Richard Coudenhove-Kalergi, oggetto di una fortunata teoria del complotto nata nei primi anni Duemila che gli attribuisce un preciso progetto di sostituzione etnica: “L'essenza dell'Europa è la volontà di cambiare e migliorare il mondo attraverso l'azione. È in uno stato di costante emancipazione, riforma, rivoluzione". E guardando al mondo instabile che ci circonda, credo che l'Europa debba riscoprire questo spirito. Lo spirito di audacia, azione e rinnovamento".
Per von der Leyen, "è tempo che l'Europa si rimetta in piedi, che si stringa attorno al prossimo grande progetto europeo. Pertanto, credo che la nostra prossima grande era, il prossimo grande progetto unificante, sia la costruzione di un'Europa indipendente. So che per alcuni questo è un messaggio sgradevole da ascoltare. Ma in fondo, si tratta della nostra libertà. Come sanno da tempo i popoli dell'Europa Centrale e Orientale, la libertà personale è possibile solo quando c'è indipendenza collettiva".
Ue, von der Leyen: “Ascesa estremisti durerà, preservare democrazia”
L'ascesa in Europa di "partiti estremisti" e di "tendenze illiberali" è un "trend", tutt'altro che "passeggero", che va contrastato comprendendo e affrontando le ragioni del "malcontento" che portano molti elettori a votare per gli estremi, tra le quali figura sicuramente la "gestione dell'immigrazione irregolare". Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, durante la cerimonia di consegna del premio Carlo Magno ad Aquisgrana, in Germania.
"Sappiamo tutti - afferma - che le nostre democrazie sono attaccate, da sforzi concertati di avversari esterni, ma anche da tentativi di eroderle dall'interno. Dobbiamo combattere contro queste minacce e tendenze. Per molte persone in Europa - ricorda - la vita senza democrazia è ancora un'esperienza vissuta, è ancora fresca nella mente. Penso a coloro che hanno vissuto sotto l'oppressione del regime sovietico. Ma anche a coloro che hanno sofferto per mano di dittature in Grecia, Spagna, Portogallo o altrove. Le nostre democrazie moderne sono ancora giovani. La democrazia - avverte - non è scolpita nella pietra. Deve essere rinvigorita ogni giorno. E la storia dimostra che può essere distrutta molto più velocemente di quanto venga costruita. Quando vedo l'ascesa di partiti estremisti o tendenze illiberali in tutta Europa, mi preoccupo".
Si tratta, continua, di "un trend, non passeggero". Pertanto, corre "l'obbligo di proteggere, rafforzare e preservare le nostre democrazie. Ed è esattamente ciò che stiamo facendo. Non credo che sia giusto lamentarsi di chi vota per gli estremismi. No: sta a noi presentare argomentazioni più convincenti, capire le ragioni del loro malcontento. Molti sono preoccupati per il modo in cui viene gestita l'immigrazione irregolare. Per il costo della vita o degli alloggi. Per l'eccessiva burocrazia nella vita quotidiana. Non difendiamo la nostra democrazia difendendo lo status quo. Dobbiamo essere i motori del cambiamento. È solo dimostrando che la democrazia funziona per le persone e che produce risultati, che possiamo creare un'Unione più forte. L'Europa può prosperare solo se prospera la democrazia. Per me - conclude - questa è sia una motivazione che un obbligo".