Ufficiale, il Senato approva la fine dello shutdown negli Usa. Ma nell'accordo non c'è l'Obamacare - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 06:06

Ufficiale, il Senato approva la fine dello shutdown negli Usa. Ma nell'accordo non c'è l'Obamacare

Sconfitta per i democratici, niente agevolazioni sanitarie per i più poveri: ha vinto la linea di Trump

di Marco Santoni

Usa, shutdown vicino alla fine, ma i democratici hanno ceduto su tutta la linea (Obamacare compreso)

Dopo 41 giorni di paralisi, il più lungo shutdown della storia degli Stati Uniti sembra finalmente vicino alla conclusione. Il Senato ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, un accordo bipartisan che rifinanzia temporaneamente il governo federale fino a gennaio e consente la riapertura di ministeri, agenzie e servizi pubblici rimasti bloccati per oltre un mese. L’intesa è maturata dopo settimane di trattative e solo grazie alla decisione di otto senatori democratici di rompere la linea del partito e votare insieme ai repubblicani. Una mossa che ha suscitato forti tensioni interne tra i democratici, spaccati fra chi invocava un compromesso e chi chiedeva di proseguire lo scontro politico con l’amministrazione. Il compromesso approvato non include la principale richiesta dell’opposizione: l’estensione dei sussidi sanitari federali previsti dall’Obamacare, in scadenza a fine anno.

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Senza un rinnovo, milioni di americani che usufruiscono delle agevolazioni vedrebbero raddoppiare i costi delle polizze nel 2026. “Aspettare ancora avrebbe solo prolungato le sofferenze degli americani”, ha dichiarato la senatrice Jeanne Shaheen, una delle promotrici democratiche dell’accordo. Il testo passa ora alla Camera dei Rappresentanti, dove il voto è atteso non prima di mercoledì. Il presidente Donald Trump ha già fatto sapere che firmerà la legge, definendo il risultato "un buon accordo per il Paese” e aggiungendo che "l’America riaprirà molto presto". Il presidente della Camera, Mike Johnson, ha parlato di “fine di un lungo incubo nazionale”, ringraziando i democratici che hanno deciso di collaborare “per mettere fine a una crisi inutile".

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