Esteri
Usa, 'Se vinciamo in Florida sarà tutto risolto’ grida Biden ai latini

Il terzo tour in Florida, chirurgico e all’insegna della sicurezza
‘Joe Biden è un socialista e se vincerà andrà sicuramente a favorire i Governi dittatoriali di Cuba,Venezuela e Nicaragua’ un giorno fa Donald Trump ha gridato a gran voce, alle spalle dell’Air Force One ai 2000 fans, venuti all’aeroporto di Sanford in Orlando (Florida). Ma il Presidente non ha dimenticato l’ultima gaffe, in ordine di tempo, del suo avversario. A Biden, a Toledo in Ohio, è scappato un curioso ‘Corro per il Senato….opps per la Casa Bianca’. ‘Uno così-ha detto Trump-perderà alla grande qui in Florida’.
La risposta di Biden, arrivato ieri nello Stato del Sole, è stata immediata ma diversa. Una campagna chirurgica e all’insegna della sicurezza. Nella ricca Florida abitata per il 20% dei 20 milioni di abitanti da cubani, dominicani, haitiani, giamaicani, portorichensi e ispanici, il democratico ha parlato molto di come il Presidente abbia gestito in maniera pessima la pandemia da coronavirus. ’Questo Presidente-ha detto Biden nella Contea di Broward al confine con quella di Miami-Dade-in gennaio già sapeva, dall’Intelligence, e nei dettagli, che si trattava di un virus tremendamente pericoloso e trasmissibile e non ha fatto nulla'. E questo discorso fatto prima ad un gruppo di pensionati in una residenza e poi ad un gruppo di simpatizzanti da dietro la sua macchina. Non bagni di folla ma incontri ristretti, molto mirati e tutti rigorosamente a distanza di sicurezza. Ma tutti incontri fatti di fronte a ispanici e caraibici, che tradizionalmente, hanno dato il loro voto ai repubblicani. Soprattutto la gran fetta dei cubani ritengono la parola socialismo come ‘il male dei mali’.
La social distancing è stata una costante nel terzo tour ‘floridiense’ di Biden. In Pembroke Pines, una comunità al nord di Miami, il democratico ha parlato in una residenza di pensionati sulla necessità di rafforzare la sanità pubblica attraverso l'Affordable Care Act, meglio conosciuto come l’Obama Care.
Un aneddoto curioso che fa capire, se ancora ce ne fosse bisogno, la differenza di approccio tra Biden e Trump relativamente al Covid-19. Fuori dalla residenza un gruppo di simpatizzanti si è avvicinato per per salutarlo, ma senza mascherina, ma hanno potuto vederlo solo qualche secondo ma da dietro la macchina. Soltanto un’infermiera di circa 80 anni ha potuto parlargli, ma con la mascherina, raccontandogli le preoccupazioni sopra la crescita del virus ‘ Abbiamo grandi problemi-h detto-nessuno aveva visto una situazione simile in questo paese, speriamo non peggiori e che si possa presto ritornare indietro’.
Poi una rapida visita a Miramar dove risiede una grande popolazione ( oltre 300000 persone) composta da afroamericani e afrocaraibici. La gente venuta ha potuto sentirlo a distanza di sicurezza vicino alla sua macchina. 'Più ha tempo e più questa Presidenza diventa temeraria-ha detto l’ex vicepresidente -ma vi prometto che ancora poche settimane e questa pazzia finirà. Molta gente non c’è più per colpa della negligenza del Presidente’.
E Biden non ha parlato a caso dato che la Florida è il terzo Stato, dopo California e Texas, ad avere il maggior numero di contagi, 741000 con quasi 16000 vittime secondo i dati ufficiali dell’Università John Hopkins.
’Se vinciamo in Florida tutto sarà risolto’ ha detto il vicepresidente in tutti i diversi incontri fatti nello Stato che, già al 19 ottobre, comincerà a votare anticipatamente, come già stanno facendo oltre 10 milioni di americani. L’attenzione che la Florida riceve dai due candidati è motivata dal fatto che è uno Stato chiave nel complicato conteggio elettorale americano dove contano i voti ma ancora di più il consenso guadagnato in certi Stati. E la Florida con i suoi 29 voti elettorali dei 270 richiesti per la vittoria , è proprio uno di questi. Ma fino al 19 ottobre, giorno dei voti per posta, la ‘guerra’ è ancora aperta.