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Esteri
Usa, Trump chiude a Houston il Consolato cinese

Dopo l’accusa del FBI agli hackers cinesi l’Amministrazione Trump ha dato un altro colpo alle relazioni, già non buone, con la Cina.

Il Consolato cinese a Houston ha ricevuto lo sfratto. Da ieri ha 72 ore per chiudere la propria sede. 

Il motivo? 

Lo ha spiegato chiaramente il Dipartimento di Stato ‘ il regime di Xi Jinping ha continuato da anni a fare operazioni illegali di spionaggio negli Stati Uniti contro funzionari del Governo e cittadini americani’. 

Solo un giorno prima la NBC aveva mostrato immagini di varie persone cinesi nel cortile del Consolato impegnate a bruciare documenti, probabilmente perchè, in forma ufficiosa, avevano già ricevuto la notizia.

Nulla di più è trapelato sulle accuse ma in un’intervista al New York Times, il Sottosegretario di Stato per l’Asia, David Stilwell, ha segnalato come l’Esercito Popolare della Liberazione (EPL) da anni stia inviando nelle università americane studenti cinesi in modo aperto e ‘anche no’ con l’obiettivo di migliorare le loro competenze. L’epicentro di questa attività a volte ‘border line' è sempre stato il Consolato di Houston.

Senza dubbio il Consolato di Houston, rispetto a quelli presenti in altre città americane, ha un ‘giro' di cinesi molto ampio. Si occupa infatti di quasi 900000 residenti cinesi presenti nell’area.

Donald Trump, già con il dente avvelenato per il ‘virus cinese’, ha detto che non permetterà più che tutto questo continui.

Il Ministero degli Esteri cinesi ha promesso ‘la rappresaglia che sarà necessaria’ qualora il Governo americano non dovesse tornare sui suoi passi. Nella stessa occasione ha chiaramente negato tutte le accuse.

L'ordine, soprattutto per i brevissimi tempi richiesti per ottemperarlo, ha irritato il Governo cinese che, attraverso un portavoce, ha detto 'che la misura rappresenta una crescita senza precedenti nella tensione tra le due superpotenze. E’ una misura scandalosa che viola tutte le norme internazionali e gli accordi consolari’.

A questa misura il Governo cinese potrebbe rispondere con la chiusura di alcune sedi consolari americane sul proprio territorio. Secondo Reuter la sede che potrebbe chiudere per prima sarebbe quella di Wuhan, di fatto non operativa già dall’inizio della pandemia. 

Altre azioni arbitrarie americane, secondo la Cina , sarebbero le detenzioni e gli interrogatori  arbitrari di alcuni studenti cinesi facenti capo al Consolato di Houston.

Intanto, in attesa di un dietrofront americano (praticamente impossibile), i funzionari cinesi a Houston stanno velocemente facendo le valigie. 

 

 

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