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Esteri
Voto Portogallo, destra in ascesa e dopo 50 anni torna la tentazione populista
André Ventura

Elezioni Portagallo: chi sono i candidati e quali sono i possibili scenari

Si sono aperti i seggi in Portogallo, che va alle urne per le elezioni legislative anticipate dopo le dimissioni del premier socialista Antonio Costa, in un voto che potrebbe sancire la ritrovata influenza dell'estrema destra per la prima volta dalla Rivoluzione dei Garofani, 50 anni fa. I 10,8 milioni di elettori sono chiamati a scegliere la direzione politica del proprio Paese, dopo la fine dell'era Costa durata nove anni. E anche se i sondaggi danno un lieve vantaggio alla destra, proiettano uno scenario senza maggioranze assolute, dove i patti saranno essenziali per formare un governo e l'estrema destra -a cui gli scandali per corruzione degli ultimi mesi hanno messo il vento in poppa- potrebbe avere un ruolo chiave come terza forza piu' votata.

Queste elezioni arrivano poco più di due anni dopo le precedenti, perché il terzo mandato di Costa, anche se doveva essere il più stabile perché aveva la maggioranza assoluta, è stato dimezzato. Il Portogallo è sprofondato in una crisi politica lo scorso 7 novembre, dopo che una serie di arresti e perquisizioni hanno portato all'incriminazione del capo dello staff di Costa e del suo ministro delle Infrastrutture per traffico di influenze. Costa ha rassegnato le dimissioni, annunciando che non avrebbe cercato un nuovo mandato alla guida del Paese. E il presidente del Portogallo, il conservatore Marcelo Rebelo de Sousa, ha scelto di indire elezioni anticipate per risolvere la crisi politica.

Il voto di oggi segnerà il debutto dei due principali candidati in lizza. Le dimissioni di Costa hanno infatti portato all'elezione di un nuovo leader socialista, Pedro Nuno Santos, che appena un anno prima si era dimesso da ministro delle Infrastrutture, coinvolto nelle polemiche per un risarcimento di 500.000 euro pagato dalla compagnia aerea TAP a un amministratore. Santos, considerato combattivo e volto dell'ala piu' sinistra del Partito socialista, ha abbassato i toni durante la campagna per accogliere tutti i settori del partito e fare appello anche all'elettorato centrista; e ora il Partito socialista portoghese (PS), è dato al 33,1% delle intenzioni di voto.

Sull'altro fronte c'è Luis Montenegro, presidente del Partito socialdemocratico (PSD, centrodestra) e leader della coalizione Alleanza Democratica, di cui fanno parte i cristiano-democratici, accreditata del 29,6% delle intenzioni di voto. Nonostante il pareggio tecnico, gli ultimi sondaggi danno la vittoria dell'Alleanza Democratica con oltre il 30% dei voti e circa cinque punti di vantaggio sui socialisti. Tuttavia l'Alleanza non otterrebbe la maggioranza assoluta nemmeno concordando con l'Iniziativa Liberale, che si e' gia' mostrata disponibile a sostenere un governo conservatore. 

Ecco dunque il ruolo per l'estrema destra di Chega (Basta), al 16,7% nei sondaggi, che potrebbe più che raddoppiare il numero di seggi in Parlamento (12 nel 2012, solo un seggio nel 2019). Il suo leader, Andre' Ventura - che intrattiene rapporti amichevoli con Matteo Salvini - ha sfruttato disincanto e rabbia dei portoghesi per il mancato cambiamento negli ultimi 50 anni. Ventura ha utilizzato i social media per raggiungere gli elettori più giovani, desiderosi di un vero cambiamento e di maggiori opportunità economiche e lavorative in patria, per non essere più costretti a emigrare.

Il quarto e il quinto posto andrebbero rispettivamente al Blocco di Sinistra (6,6%) e alla CDU, composta da comunisti e Verdi (4%). In coda ci sarebbero l'Iniziativa Liberale (3,9%), il PAN animalista (2%) e Livre (1,7%). Gli elettori indecisi sono il 4,4% - per alcune indagini sarebbero fino al 20% - di cui una parte ha già votato col voto anticipato a distanza domenica scorsa, in tutto in 208 mila.

Numeri alla mano, nessuno dei due blocchi dovrebbe però assicurarsi i 116 seggi necessari per garantire un governo di maggioranza, pertanto Chega - partita nazionalista islamofobo - si posiziona come un potenziale kingmaker nel caso in cui la coalizione di destra di Montenegro riesca a ottenere il maggior numero di voti. Il leader dell'Alleanza Democratica ha ripetutamente affermato che non stipulerà un accordo di governo con l'estrema destra, esortando gli elettori a votare compatti per la sua coalizione di destra conservatrice. Un altro possibile scenario politico vedrebbe Montenegro appoggiato da Santos, che ha dato la sua disponibilita' a rendere "vitale" un governo di centrodestra per la stabilità del Portogallo. Se invece saranno i socialisti a ottenere il maggior numero di voti, il resto dei partiti di sinistra portoghesi dovrebbero coalizzarsi attorno a un governo di minoranza guidato da Santos. 






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