ANBI: l'incertezza atmosferica continua a provocare fenomeni estremi - Affaritaliani.it

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ANBI: l'incertezza atmosferica continua a provocare fenomeni estremi

di Redazione Corporate

Vincenzi (ANBI): "Se fino ad aprile si parlava di invasi vuoti e territori inariditi, oggi si parla di piogge record e bacini da svuotare"

In provincia di Arezzo e nel Chianti, cumulate di pioggia superiori ai 50 millimetri sono state registrate in poche ore, mentre a Siena un nubifragio (mm.32,2) ha allagato la città. A Catanzaro le cumulate hanno rapidamente toccato i 53 millimetri. Al Nord, i livelli dei grandi serbatoi naturali sono in rapida crescita, con il lago d’Iseo al 99,3% di riempimento ed il Maggiore al 96,2%; anche il Lario (83,5%), ma soprattutto il Benaco (80%) sono tornati dopo molti mesi in linea con le medie del periodo.

In Valle d’Aosta la portata della Dora Baltea mantiene un trend positivo, grazie a copiose precipitazioni e al progressivo scioglimento delle nevi in quota. Anche il torrente Lys conserva abbondante acqua in alveo. In Piemonte crescono le portate dei fiumi, che in larga parte si attestano su valori superiori alla media. In Lombardia continua a ridursi il deficit nelle riserve idriche: ad oggi, per tornare in media servirebbe il 15,6% d’acqua in più (dopo aver toccato anche il -60%). Sono costanti i livelli del fiume Adda come quelli di Serio e Mincio, mentre è in calo l’Oglio. In Liguria si segnala la crescita delle portate nei fiumi Magra ed Argentina, un’invarianza nell’Entella ed un lieve calo nella Vara.

In Veneto, a Boara Pisani, il fiume Adige risulta essere in calo e, se è vero che il livello del fiume è 10 centimetri superiore all’anno scorso, nel confronto con le annualità precedenti solo nel siccitosissimo 2017 si registrò un dato più basso. Diminuiscono le portate anche di Brenta e Bacchiglione, mentre crescono quelle di Piave e Livenza. Sulla regione, il mese di maggio è stato più piovoso della media (+52%) con punte del +143% sul bacino del Fissero-Tartaro-Canal Bianco (massimo assoluto dal ’94) e del 114% su quello del Po. Resta purtroppo critico lo stato delle acque sotterranee che, seppur in ripresa, registra livelli pari od inferiori ai minimi storici nel settore occidentale a causa dell’inerzia dell’acquifero; anche nell’alta pianura trevigiana i livelli della falda non si discostano molto dai valori minimi (fonte: Arpa Veneto).

In Emilia-Romagna aumentano in maniera consistente le portate dei fiumi appenninici, dove spiccano la portata della Secchia, che ora raggiunge i 66 metri cubi al secondo e la netta ripresa, dopo un lungo periodo di crisi idrica, della Trebbia che, nonostante il perdurare del deficit pluviometrico all’interno del suo bacino, dalla fine di maggio riesce a mantenere portate superiori alle medie storiche del periodo. Il fiume Po rimane sotto media nelle stazioni di rilevamento emiliane e lombarde, mentre a Nord conferma livelli più confortanti. In Toscana, nonostante le piogge continuino a ripetersi da giorni, le portate dei fiumi, rispetto agli exploit della settimana scorsa, risultano ridimensionate, pur rimanendo, nella maggior parte dei casi, superiori alla media degli anni più recenti.